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L’obesità in età scolare

Pubblicato il 30/04/2021

L’obesità: una malattia insidiosa

L’obesità è una malattia causata da uno squilibrio tra la quantità di energia introdotta ogni giorno attraverso l’alimentazione e la quantità di energia consumata attraversa il metabolismo basale e l’attività fisica. Diversamente da quanto si possa pensare, l’obesità non è solamente un problema di natura estetica, ma costituisce una vera e propria patologia per via degli squilibri e dei danni che l’eccesso di peso provoca nell’organismo.

Il World Research Cancer Fund (WCRF) ha pubblicato i dati relativi alla relazione tra alimentazione e tumori e afferma che le persone affette da obesità sono inoltre maggiormente esposte al rischio di ammalarsi di numerose malattie croniche non trasmissibili come le malattie cardiovascolari (es. ictus, infarto, ipertensione), il diabete e diversi tumori tra cui il tumore del colon-retto, pancreas, prostata, fegato, mammella nel post-menopausa, endometrio e rene.

La recente pandemia di causata dal virus SARS-Covid19 ha inoltre dimostrato come tra le persone che contraevano il virus quelle affette da obesità riportassero complicanze più severe e tassi di mortalità più elevati.

Alla luce di questo risulta molto importante prevenire il rischio dell’insorgenza di una condizione di eccesso ponderale e obesità già dall’infanzia, in quanto i bambini obesi da piccoli avranno maggiore probabilità di essere obesi da grandi.

Prevenire l’insorgenza dell’obesità nell’infanzia è quindi molto importante soprattutto durante tre periodi particolarmente critici dell’età evolutiva.

Il primo va dal terzo trimestre di gravidanza, dove svolge un ruolo fondamentale le abitudini alimentari della madre, fino al primo anno di vita, dove svolge un ruolo fondamentale l’allattamento e il divezzamento, il periodo compreso tra i 5 e 7 anni, in cui si verifica un processo fisiologico di crescita delle cellule di tessuto adiposo (adiposity rebound) e che è fortemente influenzato da un’alimentazione eccessivamente ricca di proteine, e il periodo della pubertà, corrispondente alla fase di accrescimento e ad un periodo in cui i ragazzi iniziano a sviluppare le proprie preferenze alimentari indipendentemente da quelle dei genitori.

L’obesità nei bambini e ragazzi in età scolare

Nel 2019 sono stati pubblicati i nuovi dati epidemiologici dell’indagine nazionale Okkio alla Salute riguardo al numero di bambini e ragazzi di 8 o 9 anni che presentano una condizione di sovrappeso o obesità (Okkio alla Salute, 2019).

I risultati mostrano che in Italia mediamente 3 bambini su 10 sono in sovrappeso o obesi e la Regione Emilia-Romagna si colloca al di sotto della media nazionale. Tra i bambini della nostra regione il 1,6% risulta in condizioni di obesità grave, il 5,6% risulta obeso, il 19,2% sovrappeso, il 72,4% normopeso e l’1,2% sottopeso. Complessivamente il 26,4% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità.

 

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   OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati regionali.

 

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     OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati regionali.

 

Rispetto alle precedenti rilevazioni nella nostra Regione si assiste ad una lieve diminuzione progressiva della prevalenza di bambini in sovrappeso e obesi.

 

I dati di Okkio alla Salute riportano inoltre che in Italia quasi 1 bambino su 10 non consuma la prima colazione, più di 1/3 dei bambini non consuma una colazione adeguata, più della metà fa uno spuntino di metà mattina troppo abbondante e circa 1/4 dei bambini non mangia ogni giorno frutta e/o verdura, ma consuma regolarmente bevande zuccherate.

Da quanto riportato dai bambini sulla colazione effettuata il giorno della rilevazione, nella nostra Regione solo il 57% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata. Il 7% e il 36% non la fa qualitativamente adeguata. 

 

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           OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati regionali.

 

Il ruolo dell'attività fisica per prevenire l’obesità

L’indagine condotta da Okkio alla Salute si è occupata di raccogliere informazioni anche in merito all’attività fisica. I dati dell’indagine del 2019 hanno evidenziato che il 20,3% dei bambini non aveva svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l’indagine, che il 73,6% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta, che il 43,5% ha la TV nella propria camera da letto e che il 44,5% dei bambini trascorre più di 2 ore al giorno davanti a TV/tablet/cellulare.

 

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          OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati nazionali.

 

Lo studio si è infine occupato di analizzare la percezione materna del peso corporeo delle abitudini e delle abitudini alimentari dei propri figli, da cui è emerso che tra le madri di bambini in eccesso di peso o obesi circa il 40% pensa che il proprio figlio sia sotto o normo-peso, che il 59,1% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica motoria adeguata e che quasi il 69,9% delle madri di bambini in sovrappeso o obese ritiene che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva.

 

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         OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati nazionali.

 

 

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     OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati regionali.

   

Nella nostra regione ben il 46% delle madri di bambini sovrappeso e il 9% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso.

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            OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati regionali.

 

Solo il 25% delle madri di bambini sovrappeso e il 48% di bambini obesi ritiene che il proprio bambino mangi troppo.

 

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        OKkio alla Salute, Indagine 2019, Dati regionali.

 

All’interno del gruppo di bambini non attivi, il 57% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica e l’8% molta attività fisica. 

 

Un metodo facile per avere un’indicazione chiara e oggettiva dell’indice di massa corporea di un bambino, e quindi di comprendere se il suo peso si colloca nella fascia del normo-peso, del sovrappeso o dell’obesità, consiste nel fare riferimento alle tabelle per la valutazione dell’adeguatezza del peso per i bambini tra i 2 e i 18 anni sviluppati da Cole e altri (2000) e adottati anche dalle Linee guida per una sana alimentazione (CREA, 2018) e dell’Organizzazione mondale della Sanità.

Il ruolo educativo del servizio di ristorazione per prevenire l’obesità

I risultati dell’indagine epidemiologica di Okkio alla Salute evidenziano la necessità di un intervento educativo volto a prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità nei bambini e nei ragazzi e ad incentivare un miglioramento delle abitudini alimentari. Il ruolo educativo del servizio di ristorazione consiste nel promuovere l’acquisizione di corrette abitudini alimentari e di un rapporto sano e positivo con il cibo.

Il raggiungimento di questo obiettivo richiede il contributo di tutti i soggetti coinvolti e quindi anche di docenti, personale ATA ed educatori, che consuma regolarmente il pasto a scuola. L’acquisizione di buone abitudini alimentari non dipende infatti unicamente dall’esperienza diretta, e quindi dall’abilità dei cuochi di proporre preparazioni alimentari gradevoli al gusto, ma anche dall’osservazione dei comportamenti adottati dalle figure di riferimento, e quindi dall’atteggiamento dei docenti del personale nei confronti del cibo servito a scuola.

Per le stesse ragioni, un ruolo altrettanto importante è quello svolto dalle famiglie, le cui scelte di consumo influenzano significativamente le abitudini dei bambini e dei ragazzi.

Il contributo educativo delle famiglie consiste nel proporre a casa un modello alimentare che sia complementare e coerente con quanto proposto a mensa dal servizio di ristorazione scolastica, e quindi approvato dai servizi Igiene e Alimenti e Nutrizione dell’Ausl di Bologna, nell’assicurare giornalmente il consumo di una prima colazione adeguata prima di andare a scuola.

Parte di questo processo viene gestito dall’Ausl di riferimento cui spetta la supervisione e il controllo dei menù scolastici che vengono valutati e approvati dal servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione. L’Ausl di Bologna, nello specifico, verifica l’adesione al modello di Dieta Mediterranea, alle linee guida nazionali e internazionali, e alle delibere regionali.