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Pause attive a scuola

Pubblicato il 15/02/2023
Una semplice abitudine per contrastare gli effetti della sedentarietà, migliorare l'attenzione e il benessere a scuola

Cosa sono le pause attive

Le pause attive sono attività di movimento della durata di 5-10 minuti che integrano la didattica frontale attraverso semplici esercizi fisici che vengono gestiti dagli insegnanti e svolti assieme da tutti gli alunni durante l’orario scolastico.

Le linee di indirizzo sull’attività fisica del Ministero della Salute indicano le pause attive tra gli interventi da proporre a scuola per promuovere e facilitare l’attività fisica nei bambini e nei ragazzi.

Diversi studi scientifici, condotti per lo più in Irlanda e Australia, hanno infatti dimostrato che le pause attive, chiamate anche “active breaks”, possono rappresentare una valida strategia per contrastare la sedentarietà e far sì che gli alunni raggiungano, durante l’intera giornata, la quota minima di attività fisica raccomandata per la salute (60 minuti al giorno nella fascia di età 5-17 anni) con anche vantaggi sul piano fisico, sociale, emotivo e cognitivo.

Le pause attive hanno inoltre dimostrato di avere effetti positivi sul fronte del comportamento in classe e sulle funzioni cognitive, in particolare attenzione e concentrazione. Ci sono sia effetti immediati in particolare sulla memoria e sull’attenzione (che possono durare fino ad un’ora), sia effetti a lungo termine sulle funzioni esecutive se praticate per mesi o per anni.

L’esperienza italiana più consolidata di questa metodologia è descritta nel libro “Pronti? Facciamo una pausa! Migliorare gli apprendimenti a scuola con le Pause Attive” di Raffaela Mulato e Stephan Riegger, Edizioni La Meridiana.

Cosa ne pensano gli alunni, i docenti e gli esperti

In questi tre brevi video sono raccolte le impressioni di alcuni alunni e docenti che hanno incominciato a utilizzare le pause attive, oltre al parere degli esperti dell'Università e dell'Azienda USL sul progetto.

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Come si svolgono

Le pause attive possono essere svolte indoor, ovvero all’interno della classe, in corridoio o in palestra, oppure outdoor, in cortile o in giardino. 

Le pause attive sono gestite dall'insegnante e possono anche essere una divertente strategia per veicolare contenuti accademici o per imparare attraverso il movimento, in linea con le teorie neuroscientifiche sull'embodied cognition.

Le pause attive possono essere eseguite in qualsiasi momento della routine scolastica (ad esempio anche prima di iniziare la giornata scolastica) in relazione al tipo di attività didattica programmata, allo stato psico-fisico degli studenti, alle necessità dell'insegnante.

La scelta di eseguire le pause attive è a discrezione dell’insegnante che individua il momento più opportuno per alternare momenti di maggiore impegno cognitivo a momenti in cui può essere funzionale interrompere la lezione per "ricaricare" gli alunni utilizzando il movimento strutturato.

Ad esempio l'osservazione della postura degli allievi da parte degli insegnanti può rappresentare uno degli indicatori più importanti per l'utilizzo delle pause attive. Quando gli studenti cominciano ad assumere posture rilassate, abbandonati sui banchi, con atteggiamenti cifotici (piegati in avanti sul banco), o si distraggono facilmente, è il momento perfetto per fare una pausa attiva!

Pause per la scuola primaria
Le pause per la scuola primaria hanno una durata di 10 minuti ed è fondamentale che la modalità con cui vengono eseguite, sia la seguente:

  • 2 minuti dedicati al riscaldamento (pause per riscaldarsi)
  • 5 minuti dedicati all’attivazione (pause per attivarsi: parte centrale)
  • 3 minuti dedicati al defaticamento (pause per concentrarsi: fase di defaticamento)

Gli alunni e le alunne possono essere coinvolti nella gestione delle pause attive, anche invitandoli a proporre nuove modalità.

Pause per la scuola secondaria
Le pause per la scuola secondaria di primo grado hanno una durata di 5 minuti ed è fondamentale che la modalità con cui vengono eseguite, sia la seguente:

  • 2 minuti dedicati al riscaldamento (pause per riscaldarsi)
  • 2 minuti dedicati all’attivazione (pause per attivarsi: parte centrale)
  • 1 minuti dedicati al defaticamento (pause per concentrarsi: fase di defaticamento).

Tipologie di pause attive

Pause di mobilizzazione
Esercizi di mobilizzazione dei principali cingoli (spalle, bacino, ginocchia, caviglie, collo). Questi esercizi possono essere eseguiti dal banco seduti oppure in piedi.

Pause di coordinazione o equilibrio
Esercizi che stimolano le capacità coordinative, incentrati sulla coordinazione e sull’equilibrio.

Pause di attivazione
Esercizi a maggiore intensità come HIIT (High Intensity Interval Training)/TABATA per lavorare sull’esecuzione di movimenti che raggiungono intensità variabili e più elevate, seguiti da un recupero attivo.

Pause di rinforzo
Esercizi da eseguire mirati alla stimolazione del rinforzo muscolare.

Pause per la postura
Esercizi e giochi per sensibilizzare a una corretta postura, principalmente della colonna vertebrale, esercizi di stretching sia in posizione seduta sia in piedi.

Pause per rilassarsi
Esercizi incentrati sul rilassamento, la percezione corporea e sul controllo del respiro. Questi esercizi possono essere eseguiti da seduti al banco oppure in piedi.

Il protocollo di ricerca

I Dipartimenti di Scienze Biomediche e Neuromotorie e di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna hanno attivato un protocollo di ricerca per valutare l’efficacia dell’introduzione delle pause attive nelle scuole primarie e secondarie di primo grado al fine di migliorare il benessere, i livelli di attività fisica e la qualità della vita degli alunni.

Nella scuola primaria il protocollo prevede l’implementazione delle pause attive della durata di 10 minuti 3 volte al giorno. Nella scuola secondaria si propongono 5 minuti almeno 2 volte al giorno.

Il progetto prevede:

  • una prima fase di formazione dei docenti coinvolti attraverso la partecipazione ad un corso di formazione gestito dall’Università e dell’AUSL di Bologna della durata di 4 ore. Durante questo incontro verranno fornite tutte le conoscenze necessarie per conoscere il progetto e il materiale costruito ad hoc.
  • la compilazione di alcuni questionari relativi al comportamento in classe da parte degli alunni prima di avviare la pratica delle pause attive in classe
  • una seconda tranche di compilazione dei questionari al termine dell’anno scolastico in modo da valutare l’efficacia dell’intervento sul comportamento in classe e la sostenibilità del progetto.

Scuole aderenti

Nel territorio dell’Emilia Romagna dieci istituti comprensivi hanno già aderito al progetto, con oltre 100 insegnanti coinvolti:

  • IC 4, IC 8, IC 11, IC 12, IC 13, IC 21 di Bologna
  • IC Bazzano e Monteveglio
  • IC Rastignano
  • IC Imola
  • IC di Scandiano, Reggio Emilia
  • IC Pazzini di Verucchio, Rimini.

Mappa Pause attive a scuola in Regione Emilia-Romagna

Come aderire al progetto

Se sei un Dirigente Scolastico puoi contattare l’Università di Bologna o il referente dell’Azienda USL se la scuola aderisce già a Scuole che promuovono salute, per un incontro esplorativo e conoscitivo al termine del quale sarà possibile organizzare il percorso formativo con i docenti interessati.

Se sei un insegnante rivolgiti al tuo Dirigente Scolastico per sapere se ci sono già accordi con l’Università di Bologna o con l'Azienda USL.

Se sei un genitore puoi rivolgerti agli insegnanti o al dirigente della tua scuola per suggerire di avviare il progetto a scuola.

Contatti
Per maggiori informazioni o richieste è possibile contattare il Prof. Andrea Ceciliani all'indirizzo mail andrea.ceciliani@unibo.it o la Prof.ssa Laura Dallolio all'indirizzo laura.dallolio@unibo.it oppure scrivere a giacomo.prosperi@ausl.bologna.it