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Azioni di prevenzione dell'obesità infantile

Pubblicato il 06/12/2018
Il ruolo del pediatra di libera scelta nella valutazione, nel trattamento e nell’invio al 2° livello in caso di insuccesso terapeutico.

Nell’ambito della prevenzione primaria, spetta al pediatra di libera scelta un ruolo centrale nel sensibilizzare/educare i genitori a mettere in atto precocemente una serie di azioni preventive età‐specifiche. In particolare, si sottolinea la necessità di pianificare la frequenza dei contatti ambulatoriali in funzione del tipo di cambiamenti che si intendono ottenere (comportamentali, antropometrici o metabolici).


Monitoraggio della Crescita

Controllare il peso e la statura con regolarità per intercettare precocemente una traiettoria di crescita obesogena o uno stato iniziale di sovrappeso/obesità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alimentazione   

Promuovere l’allattamento al seno esclusivo nei primi 6 mesi di vita e protratto anche per i successivi 6 mesi.

Guidare all’introduzione dell’alimentazione complementare a richiesta intorno ai 6 mesi di età.

Sospendere l’uso del biberon entro i 24 mesi.

Promuovere l’alimentazione responsiva: saper riconoscere e rispettare i segnali di fame/sazietà e la capacità di autoregolazione del bambino favorendo la sua autonomia nel mangiare; non ricorrere a pressioni per indurlo a mangiare; non utilizzare il cibo come premio o punizione o per calmare stati di irrequietezza indipendenti dal bisogno di mangiare.

Proporre porzioni di cibo adeguate per l’età rispettando comunque la capacità di autoregolazione del bambino.

Consumare ogni mattina un’adeguata prima colazione.

Mangiare abitualmente insieme in famiglia, consumando alimenti preparati in casa, ad orari regolari e con la TV spenta.

Promuovere una dieta ricca di fibre e micronutrienti attraverso un consumo congruo di frutta, verdure (5 porzioni al giorno) e legumi.

Mantenere un adeguato apporto calorico giornaliero ed un’adeguata ripartizione dei macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) secondo i principi di un’alimentazione di tipo mediterraneo.

Contenere nei giusti limiti l’apporto proteico in particolare nei primi 2 anni di vita.

Consumare una dieta ricca di calcio.

Limitare il più possibile il consumo di alimenti ad alta densità calorica (ricchi di grassi e zuccheri), ad elevato indice glicemico e ad elevato contenuto in sale.

Evitare le bevande zuccherate (succhi, tisane, soft drink, tè, ecc.) educando il bambino a soddisfare la sete bevendo acqua.

 

 

 


Sedentarietà e 
attività fisica

Mezzi di trasporto: evitare l’uso del passeggino dopo i 3 anni e l’uso di moto e auto elettriche; fare le scale a piedi; favorire il raggiungimento a piedi della scuola (Pedibus).

TV, Videogiochi, computer: permettere l’esposizione solo dopo i 2 anni, massimo 8 ore/settimana; spegnere la TV durante i pasti; non tenere la TV nella camera da letto del bambino.

Gioco e stile di vita: regalare e incentivare i giochi di movimento, adatti alle varie età del bambino; promuovere il più possibile il gioco attivo all’aperto; incrementare l’attività fisica quotidiana per tutta la famiglia.

 

 


Sonno

Promuovere un’adeguata quantità e qualità di sonno notturno fin dal primo anno di vita, insegnando ai genitori una serie di routine sia riguardo il momento dell’addormentamento che in caso di risvegli notturni frequenti (es. mettere il bambino a letto quando è ancora in uno stato di sonnolenza per insegnargli ad addormentarsi da sé e non in braccio ai genitori; non usare indiscriminatamente il cibo se si sveglia di notte ma mettere in atto altre routine per tranquillizzarlo).


Dopo un’accurata valutazione anamnestica e clinica iniziale, anche finalizzata a escludere un’obesità secondaria, il pediatra di libera scelta ha il compito di mettere in atto e valutare nel tempo gli effetti dell’intervento attraverso una serie di indicatori:
– variazioni traiettoria BMI;
– circonferenza della vita ed eventuale plicometria;
– questionari su abitudini alimentari, motorie e sedentarie;
– pressione arteriosa e indicatori metabolici;
– presenza di complicanze associate.

Quando l’intervento ambulatoriale del pediatra di libera scelta non mostra alcun cambiamento, in un periodo accettabile di tempo (che può essere di 6 mesi) o nei casi di famiglie con un grado di motivazione al cambiamento insufficiente, è opportuno proporre l'invio al team multidisciplinare territoriale.

Nei casi in cui si sospetti un’obesità secondaria o nei casi di obesità di grave entità e/o con persistenza di complicanze associate, è invece necessario fare riferimento a un Centro specialistico di secondo livello, con il quale è tuttavia importante che il pediatra di libera scelta mantenga un rapporto continuativo nel tempo, per fornire un rinforzo motivazionale adeguato alla famiglia.