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Strategie nutrizionali per contrastare effetti collaterali

Pubblicato il 13/11/2018

  Disgeusia

L'alterazione nella percezione del gusto e dell’odore del cibo è un effetto collaterale frequente in chemioterapia ed è tra le principali cause dell’avversione verso il cibo. Ciò porta ad una diminuzione dell’apporto calorico e nutrizionale e quindi all'instaurarsi di uno stato di denutrizione. 

La sensazione del gusto dipende dalla stimolazione di recettori specifici per i 5 principali tipi di gusto (amaro, dolce, salato, acido e umami) presenti sulla superficie delle cellule della lingua e della cavità orale e nasale. Esistono strategie mirate per ridurre gli effetti della perdita del gusto sull'adeguata assunzione di cibo:

- consumare pasti piccoli e frequenti per evitare un precoce senso di sazietà;

- marinare la carne prima di cucinarla per mascherare i sapori sgradevoli;

- usare gocce di limone e gomma da masticare per promuovere la salivazione e stimolare il gusto prima dei pasti;

- in caso di sensibilità al gusto amaro evitare il consumo di carne rossa, caffè, tè, pomodori;

- preferire cibi ad alto contenuto proteico ma di sapore neutro (pollame, latticini, pesce, uova);

- variare molto l’alimentazione per evitare un’assuefazione al gusto;

- usare posate di plastica potrebbe aiutare a limitare la percezione di un retrogusto metallico.

 

  Nausea e vomito

Sono tra gli effetti collaterali più frequentemente associati alla chemioterapia e meno tollerati dai pazienti. Fattori emozionali, come l’ansia e la paura, possono contribuire alla loro comparsa. Si manifestano con episodi acuti entro le prime 24 ore dalla somministrazione della terapia e con episodi successivi, dovuti al perdurare degli effetti metabolici dei chemioterapici sul sistema nervoso centrale.

Gli interventi dietetici sono estremamente importanti per potenziare gli effetti terapeutici e contrastare conseguenze deleterie sul benessere del paziente. Alcuni accorgimenti che possono essere adottati:

- mangiare lentamente, consumando pasti piccoli e frequenti in modo che lo stomaco non resti mai completamente vuoto;

- evitare cibi eccessivamente speziati, grassi o troppo dolci;

- evitare bevande e cibi troppo caldi (che hanno un odore più intenso);

- non bere durante i pasti;

- dare la preferenza a cibi asciutti e salati;

- evitare gli odori della cucina durante la preparazione dei pasti.

 

  Costipazione

Nei pazienti trattati con chemioterapia, la costipazione si verifica come conseguenza dell’interferenza delle sostanze tossiche con la motilità intestinale. Alcuni fattori, come l’età avanzata, la ridotta attività fisica o errori alimentari (ridotto apporto di fibre) o alterazioni psicologiche (depressione ed ansia) possono aumentarne la frequenza. Per contrastare la costipazione si consiglia di aumentare:

- l’attività fisica;

- l’assunzione di liquidi;

- l’apporto di fibre attraverso la dieta.

Inoltre, si raccomanda di:

- assumere liquidi, preferibilmente freddi, di ogni genere (acqua, succhi di frutta, tè, ecc.) che normalmente stimolano il tratto intestinale;

- preferire il consumo di cereali integrali ed evitare il riso;

- evitare frutti astringenti (banana, anacardi) e consumare preferibilmente frutti con effetto lassativo (prugne, arance);

- consumare cibi arricchiti di fermenti lattici vivi.

 

  Diarrea

La chemioterapia determina un’erosione della mucosa intestinale, che non viene adeguatamente rigenerata, portando a irritazioni, infiammazioni e alterazioni funzionali che influiscono sui processi digestivi e di assorbimento dei nutrienti, come la diarrea che pone il paziente a rischio di perdita eccessiva di fluidi. 

Per tenere sotto controllo la diarrea si consiglia di: 

- consumare pasti piccoli e frequenti;

- evitare i cibi ricchi di lattosio;

- aumentare l’assunzione di liquidi ad almeno 3 litri al giorno, per scongiurare la disidratazione;

- evitare i cibi irritanti (fritti, speziati, grassi, caffè, cioccolato) o che possano stimolare la peristalsi (cibi ricchi di fibre, cereali integrali, frutta fresca e vegetali crudi);

- preferire cibi ricchi di fibra solubile (avena, crusca, frumento integrale, ecc.) utili per tenere sotto controllo il transito intestinale;

- evitare cibi troppo caldi o troppo freddi;

- evitare cibi che favoriscono la formazione di gas a livello intestinale (broccoli, aglio, cipolla, cavoli, legumi, formaggio, cibi dolci in generale);

- preferire cibi ricchi in sodio e potassio per reintegrare le perdite di sali minerali (albicocche, uvetta, banane, pesce azzurro).

 

  Mucositi

Le infiammazioni delle mucose sono caratterizzate da lesioni accompagnate da dolore, secchezza, bruciore ed infezioni. Si manifestano inizialmente con un'intolleranza ai cibi acidi o troppo caldi o troppo freddi a partire da 2-14 giorni di chemioterapia, portando a un’inevitabile riduzione dell’assunzione di liquidi e cibo dovuta al disagio associato.

Possono essere adottati  alcuni cambiamenti delle abitudini alimentari per eliminare il dolore e il disagio e prevenire le infezioni e il sanguinamento causato dalle mucositi:

- incrementare l’assunzione di liquidi (almeno 3 litri al giorno) preferibilmente attraverso una cannuccia per evitare il contatto con la mucosa orale;

- preferire cibi umidi e soffici, facili da masticare e da inghiottire, in forma di purea o crema;

- consumare i cibi a temperatura ambiente;

- evitare cibi secchi e difficili da masticare;

- evitare i cibi irritanti (fritti, speziati, grassi, caffè, cioccolato) o acidi.

 

  Xerostomia

Consiste nell'interruzione o nella marcata riduzione della secrezione delle ghiandole salivari; di solito è un effetto di breve durata, che viene recuperato entro 2-8 settimane dalla fine del trattamento. 

Dato che la saliva svolge un’importante funzione di stabilizzazione del pH e di mantenimento dell’igiene orale, la xerostomia è spesso accompagnata dall'insorgenza di infezioni microbiche, carie dentali, alterazione del gusto e difficoltà a masticare e deglutire, con inevitabili conseguenze sulla selezione dei cibi e quindi in generale su un'adeguata nutrizione.

Oltre agli accorgimenti presi per le mucositi, si consiglia:

- di accompagnare i cibi con succhi acidi per stimolare la salivazione (succo di limone);

- di evitare alcool e fumo.

 

  Inappetenza

L'anoressia è la complicazione più frequentemente associata al cancro e consiste in una perdita di appetito ed un precoce senso di sazietà. Gli effetti dell'anoressia progrediscono rapidamente e spesso la progressione rappresenta un punto di non ritorno.

Le strategie volte a limitare il disagio della perdita di appetito ed evitare le conseguenze più gravi della diminuzione dell'apporto calorico e della carenza di nutrienti sono:

- consumare pasti piccoli e frequenti e masticare lentamente per evitare un precoce senso di sazietà;

- bere lontano dai pasti;

- variare l'alimentazione;

- evitare cibi eccessivamente grassi che aumentino il senso di sazietà e rallentino lo svuotamento gastrico.

 

  Fatigue o astenia

È il sintomo più comune segnalato dai pazienti oncologici associato alla malattia stessa, ma anche come effetto collaterale della chemioterapia. 

Il senso di spossatezza riduce l’appetito e porta a saltare i pasti, specialmente quando il paziente deve prepararli personalmente. La fatigue ha una persistenza variabile, ma generalmente raggiunge un picco di intensità durante il trattamento e diminuisce progressivamente.

Una dieta a basso indice glicemico si è rivelata efficace nel ridurre la fatigue in altri contesti patologici.

Quindi per contrastare la fatigue:

- cercare di praticare un esercizio fisico anche leggero, una passeggiata ad esempio può essere d’aiuto;

- evitare cibi ipercalorici e ad alto indice glicemico (grassi saturi, cereali, raffinati, zuccheri semplici);

- preferire cereali integrali (a basso indice glicemico) e cibi ricchi di omega 3 (pesce azzurro, frutta a guscio).