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Digiuno e terapia

Pubblicato il 08/11/2018
Il digiuno protegge le cellule sane dagli effetti tossici della chemioterapia e potenzia gli effetti di quest’ultima sulle cellule tumorali?

carota arancio.png  Come funziona

Il meccanismo alla base dei benefici apportati dal digiuno, non è stato ancora completamente chiarito, tuttavia sfrutterebbe due caratteristiche fondamentali delle cellule tumorali: il diverso metabolismo basale e l’insensibilità ai fattori di crescita. Le mutazioni che regolano la crescita e la proliferazione cellulare, portano infatti a una stimolazione della glicolisi e a un’inibizione della fosforilazione ossidativa con il risultato che le cellule cancerose hanno un consumo più elevato di glucosio rispetto alle cellule sane. Le mutazioni genetiche forzano le cellule tumorali ad adottare fonti diverse dal glucosio per generare energia, come ad esempio gli amminoacidi non essenziali e gli acidi grassi. Quindi, le cellule tumorali sono meno dipendenti dai fattori di crescita in condizioni di abbondanza di nutrienti, mentre in condizioni di deprivazione, quelle stesse mutazioni impediscono alle cellule tumorali di entrare in modalità ‘risparmio energetico’, rendendole più suscettibili all'apoptosi.

Studi su modelli murini hanno dimostrato che un breve digiuno di circa 48-72 ore, prima della somministrazione dei chemioterapici, protegge i topi da dosi letali di farmaci che inducono cardiotossicità o che danneggiano il DNA. Un effetto protettivo del digiuno a breve termine è stato dimostrato anche sulle cellule staminali emopoietiche; parallelamente, sembra essere efficace nell'uccidere le cellule tumorali e nel potenziare gli effetti della chemioterapia su vari tipi di tumori.

Questi dati sono incoraggianti per definire la restrizione calorica come nuova strategia per migliorare l’efficacia dei trattamenti e ridurne gli effetti indesiderati. Tuttavia, dato che il digiuno può portare a perdita di peso, non è praticabile in pazienti in chemioterapia che spesso vanno incontro a cachessia. Ci sono però indicazioni che lo stesso effetto dato dal digiuno possa essere ottenuto con la dieta chetogenica o dieta mima-digiuno, che si basa su una diminuzione dei carboidrati, un aumento dei grassi e un basso contenuto di proteine. Nei modelli murini, cicli bi-mensili di questa dieta ‘ringiovaniscono’ il sistema immunitario, riducono l’incidenza di tumori ed aumentano l’aspettativa di vita. Allo stesso modo, in modelli malati, la dieta mima-digiuno in combinazione con la chemioterapia favorisce l’infiltrazione nel sito del tumore delle cellule T e ne stimola la cito-tossicità contro le cellule tumorali, rallentando la progressione del tumore.

carota arancio.png  Studi recenti

Questi dati hanno stimolato l’attivazione di diversi studi clinici in tutto il mondo che stanno attualmente valutando la combinazione tra dieta mima-digiuno e chemioterapia:

  • tra il 2008 e il 2009, 10 pazienti oncologici con tumori diversi, hanno volontariamente testato il digiuno in combinazione con la chemioterapia; in tutti si è osservato una buona tolleranza del digiuno ed una riduzione degli effetti collaterali associati alla chemioterapia.
  • Dal 2009 al 2012 l’University of Southern California ha arruolato 18 pazienti per testare l'efficacia e la sicurezza di 24-72 ore di digiuno in combinazione con chemioterapia per cancro della vescica. La riduzione degli effetti collaterali associati al trattamento si è osservata dopo 72 ore di digiuno ma non dopo 24.
  • All'Università di Leiden, 13 donne affette da tumore al seno sono state incluse in uno studio per testare l’efficacia del digiuno 48 ore prima della terapia. Questo studio pilota ha confermato che il digiuno è ben tollerato e ha effetti benefici sulla tossicità ematologica e sul danno al DNA nelle cellule sane.
  • Presso l’Università di Genova, pazienti affetti da cancro al seno, tumore dell’esofago, della prostata e del polmone, sono stati sottoposti a un digiuno di 48-140 ore prima della chemioterapia e di 5-56 ore dopo la chemioterapia. Ciò ha evidenziato che il digiuno 2 giorni prima della chemioterapia, il giorno stesso e 2 giorni dopo, è il più efficace.

I risultati di questi studi, sebbene siano ancora da considerarsi preliminari, fanno ben sperare in un potenziamento degli effetti della chemioterapia attraverso l’adozione di uno specifico regime alimentare, che deve essere comunque applicato con cautela e sotto la guida di uno specialista.