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La donazione del sangue del cordone ombelicale, le cose da sapere per fare la scelta giusta

Pubblicato il 17/03/2022
Agnese, un'ostetrica del Punto Nascita dell'Ospedale di Bentivoglio, risponde alle domande di Caterina, una mamma in attesa, sulla donazione del sangue del cordone ombelicale. Guarda il video

Assieme a una nuova vita nasce una possibilità di cura.

Questo messaggio richiama l’importanza di donare il sangue del cordone ombelicale poiché in esso sono contenute cellule staminali in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, utili a curare malattie del sangue e del sistema immunitario.

Normalmente questo sangue viene scartato assieme alla placenta dopo il parto: basta però una scelta della donna, durante la gravidanza, per fare in modo che esso venga raccolto e destinato al trapianto in persone ammalate, in particolare bambini e adulti di basso peso.

Il Servizio sanitario regionale garantisce la qualità di tutte le procedure connesse alla donazione, alla conservazione e alla distribuzione del sangue cordonale.

Le sacche di sangue, dopo essere state analizzate, vengono classificate per stabilirne le compatibilità con eventuali destinatari del trapianto e conservate nella “banca regionale del sangue cordonale”, con sede presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, che provvede poi alla loro distribuzione secondo precisi protocolli clinici e organizzativi.

La donazione non comporta alcun rischio né per le mamme né per i neonati. Affinché le future mamme abbiano le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole sapendo che con il loro gesto gratuito e generoso offrono una possibilità di cura ad altre persone, abbiamo realizzato questa pubblicazione, che si affianca all’indispensabile rapporto con il ginecologo di fiducia e gli operatori dei reparti di ostetricia.

Sulla donazione del sangue del cordone ombelicale, Agnese, un'ostetrica del Punto Nascita dell'Ospedale di Bentivoglio, risponde alle domande di Caterina, una mamma in attesa.

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