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Globalizzazione e alimentazione

Pubblicato il 04/05/2022

La globalizzazione ha rivoluzionato la produzione e il consumo di alimenti con diete che si sono di molto diversificate sulla scia di una disponibilità di cibo aumentata sull'intero pianeta. 

La maggior parte della popolazione mondiale dipende, in buona parte, da alimenti di importazione, provenienti da Paesi anche molto lontani.Per far fronte alle continue richieste, negli ultimi 30 anni sono stati deforestati 420 milioni di ettari di terreni, più o meno quanto la superficie dell’intera Unione Europea, gran parte dei quali in aree tropicali.

I consumi dell’Europa sono responsabili del 10% della deforestazione globale, che avviene prevalentemente al di fuori dei confini dell’UE, e il nostro Paese ha un’alta responsabilità visto che siamo un tradizionale importatoredi materie prime provenienti dalle foreste: non solo legname, ma anche carni, soia, olio di palma, caffè, cacao, cuoio, e altro ancora.

Ogni anno vanno persi circa 10 milioni di ettari a causa della conversione di foreste in terreni agricoli. La perdita di foreste amplifica la crisi climatica a causa delle elevatissime quantità di carbonio che vengono rilasciate e a causa delle perdita della regolazione del sistema climatico nel suo complesso.

La globalizzazione degli alimenti porta alla diffusione di patogeni in nuove aree geografiche provocando tossinfezioni alimentari.

Le tossinfezioni alimentari sono una sfida importante per la salute globale e la percentuale di anziani immunocompromessi, o comunque maggiormente esposti alle complicanze legate alle malattie connesse al cibo, cresce in molti Paesi.

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