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XV edizione di Datti una mossa!

Pubblicato il 13/10/2022
Movimento, alimentazione, prevenzione e sicurezza per tutti: dai più piccoli, agli adulti, ai fragili e ai loro caregiver
Sintesi

Sabato 8 ottobre, dalle 10 al 18, ai Giardini Margherita, a Bologna, Piazzale Jacchia si trasformerà in una grande Casa della Comunità, dove sarà possibile scoprire come funzionerà la sanità del futuro prossimo

Sabato 8 ottobre, dalle 10 al 18, ai Giardini Margherita, a Bologna, Piazzale Jacchia si trasformerà in una grande Casa della Comunità, dove sarà possibile scoprire come funzionerà la sanità del futuro prossimo (è già stata, infatti, inaugurata a Vado la prima Casa della Comunità dell’Azienda USL di Bologna).

Come sempre, nella giornata annuale di Datti una Mossa!, a farla da protagonisti saranno attività fisica, divertimento e consapevolezza rispetto ai sani stili di vita che aiutano a mantenersi in salute, quindi anche alimentazione e comportamenti corretti. Tornei e dimostrazioni di discipline sportive adatte a tutti, da 0 a 90 anni, e spazi interattivi per imparare tutto ciò che serve per vivere e alimentarsi in modo sano, evitando il fumo e l’abuso di alcol, e in armonia con l’ambiente.

Unica nel suo genere, Datti una Mossa!, giunta alla XV edizione, è una manifestazione organizzata dalle Aziende Usl di Bologna e Imola in collaborazione con l'Università, Comune e Questura di Bologna e Fondazione Ricerca, Scienze Neurologiche Azienda USL di Bologna. La giornata avrà tra i suoi protagonisti anche molti altri soggetti, la Polizia Locale, le associazioni sportive, gli enti di promozione sportiva, e tutte quelle che hanno firmato la Carta Datti una Mossa!

Sarà presente per la prima volta a Bologna “Esci dal tunnel” Walce onlus una campagna nazionale di sensibilizzazione ed informazione sulla prevenzione primaria e secondaria per i danni provocati dal fumo di sigaretta, mentre operatori dell’Azienda USL di Imola presenteranno il Piano Regionale per la Prevenzione. A “Datti una Mossa” anche il campione olimpico medaglia d’oro sui 5000 metri ad Atlanta nel ’96, Venusto Niyongabo, atleta del Burundi che proporrà insieme ad altri atleti e allenatori dei momenti di corsa, nordic walking, e, per i più piccoli,” baby sitting atletico”.

Nell’ambito della stessa manifestazione, in anteprima, già disputato il torneo di uno speciale calcetto che si rifà alle stesse regole e allo stesso spirito del calcio dei mondali antirazzisti. A vincere il torneo il team di Promozione della Salute Aziendale, cioè la squadra che ha fatto più punti nella speciale classifica “presabbene” che calcola i comportamenti di fair play. A contendersi il titolo l’Ordine degli Psicologi, il team della Promozione della Salute dell’Azienda USL di Bologna, la facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Bologna, i Diavoli Rossi, del dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna, l’Associazione Italiana Arbitri, e il team Dimondi. Il torneo è stato reso possibile dalla collaborazione del Comune di Anzola, AIA Bologna (che invece ha vinto la tradizionale classifica a punti) e dalle polisportive Anzola Lavino e Anzola Calcio.

Un’opportunità in più per aderire agli screening

“Datti una mossa” è un’occasione in più con cui l’Azienda USL riconferma l’impegno quotidiano sul fronte della prevenzione, finalizzata ad abbassare l’incidenza dei tumori, ridurre la mortalità correlata e migliorare la qualità di vita delle persone che proprio grazie agli screening possono raggiungere una diagnosi precoce. Molteplici le attività messe in
campo dai professionisti del Centro Screening presenti agli stand ai giardini Margherita.  In primis, non mancherà il punto informativo sui Programmi Regionali di Screening tra cui l’epatite C (rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989) dove, chi lo desiderasse, potrà trovare materiali e risposte ai propri dubbi sui percorsi di prevenzione dei tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina. Infine, anche in questa occasione, il personale dell’Azienda USL potrà consegnare alla popolazione target (che ha ricevuto l’invito) la provetta per la ricerca del sangue occulto nelle feci ed il tampone per eseguire il test HPV attraverso la nuova modalità di auto-prelievo. In entrambi i casi le persone potranno eseguire l’esame in autonomia, riconsegnando il campione in una delle farmacie aderenti al percorso più prossime al proprio domicilio. Tutte le informazioni su come aderire sono consultabili su questo sito

Per il primo anno a “Datti una mossa” parliamo di Alzheimer 

Un percorso guidato rivolto alla cittadinanza e dedicato alla presa in carico e cura delle demenze, sviluppato attraverso la distribuzione di materiale informativo e l’organizzazione di laboratori, rappresentativi delle attività che le associazioni realizzano sul territorio. È con questo obiettivo che per la prima volta a “Datti una mossa” parteciperanno i Centri dei Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) dell’Azienda USL di Bologna, la Direzione Attività Socio-Sanitarie (DASS), in collaborazione con l’Azienda ospedaliero-universitaria. Durante la giornata si alterneranno attività di ginnastica dolce, attività di stimolazione cognitiva, attività di tangoterapia e canto, letture mobili e spettacoli di teatro. Nella cornice dei Giardini Margherita, nei pressi degli stand della Giornata Alzheimer, è in programma anche una piccola camminata con operatori e cittadini: un breve percorso simbolicamente rappresentativo dell’impegno e del percorso di cura che affrontano ogni giorno le persone con demenza e i loro caregiver. Un’occasione aperta a tutti per conoscere i professionisti sanitari (geriatri, assistenti sociali, nutrizionisti, fisiatri) dei CDCD condividendo con loro dubbi, domande, timori, difficoltà sull’Alzheimer e più in generale sui disturbi cognitivi e sulle demenze.

Sul territorio dell’Azienda USL di Bologna i 14 CDCD (tra cui anche quello dell'IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e del Policlinico Sant’Orsola) operano in tutto il territorio dei vari Distretti sanitari all’interno del percorso terapeutico assistenziale. I Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) del bolognese – che nel 2021 hanno avuto in carico oltre 13 mila pazienti - si dedicano ogni giorno a coloro che sono affetti da disturbi cognitivi e comportamentali, a genesi neurodegenerativa, cerebrovascolare, correlati alle malattie internistiche, ai trapianti d’organo, alla cardiochirurgia e ad esiti di infezione da Sars-CoV-2. La presa in carico dei pazienti comprende sia le fasi precoci che quelle avanzate della demenza conclamata e include la pianificazione di strategie terapeutiche sia farmacologiche che non farmacologiche: stimolazione/riabilitazione cognitiva, interventi psico-sociali, counselling psicologico e la gestione delle comorbidità esistenti. Infine i CDCD sono costantemente impegnati ad offrire supporto ai caregiver tramite colloqui mirati alla comunicazione della diagnosi e al rilevamento dei bisogni relazionali, offrendo eventualmente anche un sostegno psicologico ai famigliari.

Cos’è la Casa della Comunità

La Casa di Comunità, una volta a regime, sarà uno degli snodi fondamentali della nuova sanità territoriale: sarà un luogo di immediato accesso per il cittadino che potrà vedere presi in carico sia i bisogni di natura sanitaria, sia quelli di natura socio-sanitaria, sarà un luogo dove oltre a cure riceverà anche informazione e formazione in tema di salute, sia in termini di prevenzione sia per mantenersi in buona salute, sarà un luogo dove il cittadino potrà trovare oltre al Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Libera Scelta, una serie di altre figure come lo Psicologo, l’Ostetrica, l’Assistente Sociale, e gli Specialistici che già oggi sono presenti nelle Case della Salute.
Integrando la risposta sanitaria con quella sociale, il modello della Casa di Comunità, grazie ad una presa in carico capillare e radicata sul territorio, consentirà al sistema sanitario di mettere in atto azioni di medicina di iniziativa: vale a dire che consentirà al sistema di non aspettare l’assistito in ospedale una volta che si sia aggravato, ma di curarlo già nelle fasi precoci dell’insorgenza o dell’evoluzione della patologia.
Nella Casa di Comunità, poi, la comunità locale non è semplicemente destinataria di servizi, ma è parte attiva nella valorizzazione delle competenze presenti all’interno della comunità stessa, disegnando nuove soluzioni di servizio, contribuendo a costruire e organizzare le proprie opportunità al fine di migliorare qualità della vita e del territorio e rimettendo al centro dei propri valori le relazioni e la condivisione.