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Malaria

Pubblicato il 07/06/2019
Sintesi

È la malattia da vettori più diffusa al mondo, trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles. In Italia è stata eradicata, ma continua a essere una delle principali malattie infettive d'importazione e una delle più gravi.

É causata da un parassita chiamato plasmodio (Plasmodium) che si trasmette all’uomo esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette del genere Anopheles.

Esistono cinque specie di plasmodi, delle quali la più pericolosa per l’uomo è Plasmodium falciparum.

Il plasmodio compie metà del suo ciclo vitale nelle femmine di Anopheles, nelle cui ghiandole salivari si incista, e una volta arrivato nel corpo umano entra nel circolo sanguigno e raggiunge il fegato, dove si moltiplica. Dopo una incubazione di durata variabile, il plasmodio infetta i globuli rossi causando la malaria.

Secondo l’OMS, a livello mondiale, nel 2020, ci sono stati 241 milioni di casi di malaria e la malattia ha portato a 627 000 decessi – in aumento di 69 000 unità rispetto al 2019. Si stima che quasi metà della popolazione mondiale sia a rischio di infezione. La minaccia più grande riguarda la popolazione africana, che ha registrato nel 2020 circa il 93% di tutte le morti per malaria. I bambini di età inferiore ai cinque anni risultano i più vulnerabili.

 

Sintomi

A seconda della specie di plasmodio, i sintomi compaiono dopo una o più settimane dalla puntura della zanzara infetta. Solitamente consistono in febbre, spesso molto alta, mal di testa, vomito, diarrea, sudorazione e brividi. In seguito è caratterizzata da febbri ricorrenti e anemia; e può avere esito fatale.

 

Dove è presente

La malattia è ancora endemica in vaste zone di Asia, Africa, America centrale e del sud, isole caraibiche.

Viene spesso importata in Paesi al di fuori delle zone endemiche per via dei movimenti migratori e turistici. Assieme alla tubercolosi, all’AIDS e al covid è una delle principali emergenze sanitarie del pianeta e in assoluto la prima malattia d’importazione trasmessa da vettori in Europa, Italia inclusa, e negli Stati Uniti.

Il rischio legato alla malaria è probabilmente destinato ad aumentare e ad espandersi nei prossimi anni per effetto dei cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature globali, infatti, potrebbe portare ad un allargamento dell’habitat naturale delle zanzare Anopheles, con il coinvolgimento di aree precedentemente non interessate.

 

Malaria nel mondo

Zone di trasmissione della Malaria nel mondo, CDC 2020.

 

In Italia

La malaria è stata debellata in Italia nei primi anni ’50 dopo un lungo percorso di bonifiche dei territori paludosi, di interventi sanitari e di lotta al vettore e dal 21 settembre 1970 il nostro Paese è annoverato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tra quelli liberi da malaria.

Nel territorio dell'Azienda USL di Bologna, nel periodo compreso tra 2008 e 2021, sono stati però registrati 155 casi di malaria, tutti importati da zone endemiche. La successiva trasmissione locale è difficile, per la scarsa presenza di zanzare del genere Anopheles, ma possibile.

 

Prevenzione

La prevenzione della malaria si basa su due misure principali: evitare la puntura delle zanzare e assumere i farmaci che possono prevenire la malattia. Ai link sottostanti sono disponibili informazioni approfondite.

La scelta delle misure da adottare durante il viaggio dipende anche dalla destinazione.