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Come prevenire la malaria con i farmaci

Pubblicato il 09/09/2022
Quali farmaci sono raccomandati e cosa fare in caso di sintomi

La malaria si può prevenire tramite l’assunzione di farmaci. I farmaci disponibili, autorizzati e più frequentemente utilizzati sono:

  • l’atovaquone-proguanile
  • la meflochina
  • la doxiciclina

La scelta del farmaco dovrebbe essere effettuata assieme ad un medico, che lo prescrive in relazione alla destinazione, alla durata e alle caratteristiche del viaggio, allo stato di salute del viaggiatore.

La profilassi farmacologica va iniziata prima della partenza (alcuni giorni/settimane prima a seconda del farmaco utilizzato), perciò è opportuno fare riferimento con un certo anticipo al proprio medico di famiglia o a un medico del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL.

L’assunzione va continuata durante tutto il periodo del viaggio nella zona a rischio e dopo il ritorno, secondo le indicazioni specifiche di ogni farmaco. Si raccomanda di non sospendere la profilassi antimalarica una volta iniziata, a meno che non compaiano importanti disturbi attribuibili al farmaco stesso.

Raccomandazioni per l’uso di atovaquone-proguanile

Compresse da assumere quotidianamente (1 compressa al giorno). La profilassi deve iniziare 24-48 ore prima dell’arrivo nella zona a rischio e deve proseguire fino a 7 giorni dopo averla lasciata. Le compresse devono essere assunte sempre alla stessa ora, preferibilmente durante un pasto o con una bevanda a base di latte che ne migliora l’assorbimento.

Il farmaco è generalmente ben tollerato e non comporta effetti collaterali significativi. Gli effetti più comuni sono a carico del sistema gastrointestinale, ma di intensità lieve (nausea, vomito, dolore addominale). Il farmaco non deve essere assunto da persone con grave insufficienza renale, da donne in gravidanza o allattamento e da bambini di peso inferiore agli 11 kg; tra gli 11 e i 40 kg deve essere usata una formulazione per bambini a dosaggio inferiore.

Raccomandazioni per l’uso di meflochina

Compresse da assumere a cadenza settimanale (1 compressa alla settimana, sempre lo stesso giorno della settimana). Il trattamento deve iniziare 10 giorni prima della partenza (in modo da assumere la seconda dose 3 giorni prima della partenza) e deve essere proseguito fino a 4 settimane dopo il termine del viaggio. Le compresse devono essere assunte con almeno un bicchiere di liquido e preferibilmente dopo un pasto. Per i bambini al di sotto dei 45 kg la porzione di compressa da assumere settimanalmente è la seguente: peso tra i 5 e i 20 kg: ¼ di compressa; peso tra 20 e 30 kg: ½ compressa; più di 30-45 kg: ¾ di compressa.

Alle dosi profilattiche la meflochina è ben tollerata dalla maggior parte delle persone. All’inizio del trattamento possono comparire vertigini e/o sintomi gastrointestinali che generalmente si risolvono spontaneamente. Tra gli effetti collaterali sono stati segnalati incubi notturni, insonnia, stato di eccitazione o ansia inspiegabile, disturbi della coordinazione e raramente disturbi psicotici.

Per questo motivo il farmaco è nettamente sconsigliato a chi soffre di epilessia, disturbi psichiatrici, ansia e sconsigliato anche a coloro che, semplicemente, hanno difficoltà a dormire o assumono farmaci per prendere sonno. Qualora, durante il trattamento, comparissero stato di ansia o disturbi del sonno, l’assunzione di meflochina deve essere sospesa.

Anche la gravidanza e l’allattamento al seno generalmente controindicano l’assunzione del farmaco, così come le condizioni di grave compromissione epatica.

Raccomandazioni per l’uso di doxiciclina

Compresse da 100 mg da assumere quotidianamente (1 compressa al giorno); per i bambini sopra ai 12 anni va assunta una frazione di compressa secondo scheda tecnica. La terapia deve iniziare 24 ore prima dell’arrivo nella zona a rischio e deve proseguire fino a 4 settimane dopo il termine del viaggio. Il farmaco deve essere assunto a stomaco pieno con abbondante liquido (ma non latte, che ne riduce l’assorbimento).

Gli effetti collaterali più frequenti sono la fotosensibilizzazione cutanea (per cui è sconsigliato esporsi alla luce solare e raccomandato utilizzare creme solari ad alta protezione per tutto il periodo del trattamento) e disturbi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, diarrea). Il farmaco è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni, nelle donne in gravidanza o in allattamento. L’assunzione del farmaco può ridurre l’efficacia di una eventuale terapia anticoncezionale ormonale.

In caso di sintomi in viaggio o successivamente al viaggio: cosa fare?

Nessun farmaco utilizzato per la profilassi garantisce una protezione assoluta e nonostante le precauzioni adottate si può contrarre ugualmente l’infezione, che è però decisamente rara se la profilassi viene eseguita correttamente e per tutto il periodo indicato.

È quindi possibile, soprattutto per le persone che non hanno eseguito correttamente la profilassi, che si verifichi ugualmente la malaria e che i primi attacchi malarici si presentino durante il viaggio. In questi casi, è assolutamente fondamentale la diagnosi precoce: in caso di febbre o sintomi compatibili con la malaria è necessario recarsi tempestivamente presso un presidio medico. La profilassi in questi casi non deve essere sospesa.

I sintomi  potrebbero inoltre manifestarsi entro uno (più raramente tre) mesi dal ritorno dal paese a rischio: anche in questo caso è importante rivolgersi immediatamente al proprio medico informandolo del soggiorno in area malarica, anche se avvenuto alcuni mesi prima.