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Scelte di consumo positive

Pubblicato il 27/02/2019

Gran parte del cambiamento ambientale globale e della perdita della biodiversità, dipende dai sistemi di produzione dell’industria alimentare.

Ogni alimento, nel suo ciclo di vita – produzione, trasformazione, confezionamento, trasporto, conservazione, distribuzione e smaltimento degli scarti – lascia un’impronta in termini di emissione di gas a effetto serra, uso delle risorse idriche e del suolo.

L’agricoltura sfrutta circa il 40% della superficie terrestre, la produzione di alimenti è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra e del 70% del consumo di acqua dolce.

Un team di esperti a livello mondiale – la EAT-Lancet Commission on Food, Planet, Health – ha recentemente proposto un modello di dieta sana e sostenibile che prevede specifiche quantità di calorie da introdurre e soglie massime di utilizzo di terra, acqua e prodotti chimici nei sistemi di produzione alimentare.

Lo studio stima che se tutti adottassero il modello proposto si eviterebbe un grave deterioramento dell’ambiente, con una probabilità del 66% di mantenere il riscaldamento globale sotto i 2°C. Inoltre, nel 2050, le emissioni di gas serra si ridurrebbero di circa il 10% e un’ulteriore riduzione del 5% potrebbe essere ottenuta dimezzando gli sprechi alimentari. Infine, per quanto riguarda la popolazione, avremmo circa 11 milioni di decessi in meno, tra gli adulti, ogni anno.

Questo modello, inoltre, consentirebbe di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibili fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per quanto riguarda l’eliminazione della malnutrizione nel mondo e la costruzione di sistemi di produzione alimentare sostenibili e inclusivi.

La consapevolezza degli effetti delle nostre scelte di consumo deve aumentare: un cambiamento nel panorama della produzione alimentare dipende anche dalle nostre scelte a tavola.

 

La piramide alimentare 

L’impatto sulla salute è rappresentato attraverso la piramide alimentare, che vede raffigurati alla base i prodotti da consumare più spesso perché più salutari per l’individuo (frutta, ortaggi e cereali) e, mano a mano che si sale, quelli da introdurre nella dieta meno frequentemente, fino ad arrivare all’apice ove compaiono gli alimenti da consumare con moderazione.

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La piramide ambientale

L’impatto sulla produzione può essere rappresentato attraverso la piramide ambientale, che vede raffigurati in alto (base della piramide) gli alimenti che lasciano la maggior impronta in termini di consumo di risorse ed emissioni gassose in atmosfera (carne bovina) e, mano a mano che si scende verso il basso, quelli a minor impatto, fino ad arrivare all’apice ove compaiono frutta e ortaggi.

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