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Comitati Consultivi Misti

Pubblicato il 04/06/2018

Cosa sono i Comitati Consultivi Misti (CCM)?

      La "natura" dei CCM ed i loro scopi

I CCM sono organismi di partecipazione dei cittadini per il controllo della Qualità dei servizi sanitari dal lato dell’utente.

Da chi sono composti?

      Quali sono le componenti dei CCM
      • rappresentanti di associazioni di volontariato;
      • organizzazioni di tutela dei diritti del malato;
      • sindacati dei pensionati;
      • rappresentanti dell'Azienda.

Quali sono i compiti assegnati ai CCM?

      I CCM svolgono principalmente la loro attività per:
  1. assicurare i controlli di qualità dal lato della domanda, specie con riferimento ai percorsi d'accesso ai servizi;
  2. individuare indicatori di qualità dei servizi dal lato dell'utenza;
  3. sperimentare modalità di raccolta e di analisi dei segnali di disservizio;

Qual è l'origine dei Comitati?

      Il riferimento normativo "cardine" è il D.L.vo 502/92 (e successive modificazioni).

Nello specifico, al titolo IV "PARTECIPAZIONE E TUTELA DEI DIRITTI DEI CITTADINI", il comma 2 dell'art. 14 riporta che: "Per le finalità del presente articolo, le regioni prevedono forme di partecipazione delle organizzazioni dei cittadini e del volontariato impegnato nella tutela del diritto alla salute nelle attività relative alla programmazione, al controllo e alla valutazione dei servizi sanitari a livello regionale".

Qual è l'esperienza nella Regione Emilia Romagna?

      La Regione ha recepito le indicazioni del D.L.vo 502/92 attraverso gli art. 15 e 16 della L.R. 19/1994.

In detti articoli i Comitati Consultivi Misti sono individuati come gli organismi per lo svolgimento delle funzioni previste per le Organizzazioni di tutela.

E' prevista la costituzione in tutte le Aziende della Regione dei CCM con la partecipazione maggioritaria dei rappresentanti delle Organizzazioni dei cittadini.

Ulteriore valorizzazione del ruolo dei CCM e della partecipazione alla valutazione dei servizi è sancito dalla LEGGE REGIONALE 23 dicembre 2004, n. 29 "NORME GENERALI SULL'ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE".

 Che cosa è il CCRQ?

      Con le Delibera della Giunta Regionale n. 1011/95 e 678/00, la Regione Emilia-Romagna introduce il Comitato Consultivo Regionale per la Qualità (CCRQ) come organismo per l'organizzazione della partecipazione al livello regionale.

Il CCRQ ha funzione consultiva per l'Assessorato Regionale alla Sanità in relazione ai compiti regionali in materia di miglioramento della Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino in particolare per quanto attiene a:

      • informazione e comunicazione per la salute
      • umanizzazione e personalizzazione
      • tutela
      • partecipazione
      • accessibilità e continuità dei percorsi assistenziali
      • indicatori di qualità dei servizi dal lato dell'utenza.

Il CCRQ è composto da:

      • un rappresentante dei Comitati Consultivi Misti di ogni Azienda Sanitaria e degli Istituti Ortopedici Rizzoli individuato, di norma, tra i Presidenti o Coordinatori di detti Comitati il cui nominativo è comunicato per iscritto dalle Aziende Sanitarie e I.O.R.;
      • otto rappresentanti del sistema sanitario regionale in relazione alla esperienza maturata nell'ambito dell'organizzazione e/o della Qualità dei servizi, in particolare nei processi della comunicazione con i cittadini individuati dall'Assessorato regionale alla Sanità e dal sistema sanitario privato accreditato (AIOP-ARIS);
      • il referente regionale per la Carta dei Servizi Sanitari;

Che ruolo hanno i CCM nell'ambito della comunicazione tra cittadini e strutture sanitarie?

      Il ruolo dei CCM nel raggiungimento degli obiettivi strategici di miglioramento dei processi di comunicazione fra Sanità e cittadini

Con la Delibera di Giunta 320/00, la Regione ha emanato le "LINEE GUIDA PER L'ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE E DEGLI ORGANISMI PER LA RELAZIONE E LA COMUNICAZIONE CON IL CITTADINO NELLE STRUTTURE SANITARIE DELL'EMILIA-ROMAGNA".

In particolare, le direzioni aziendali sono impegnate a sottoscrivere un patto con il cittadino in cui è previsto il rispetto di quanto affermato circa le caratteristiche dei servizi offerti, a tener conto di suoi suggerimenti, proposte, reclami, etc. oltre che a renderlo informato e partecipe sia delle scelte organizzative che di temi attinenti al miglioramento e promozione della salute.

Come si è evoluta l'esperienza nella nostra Regione?

      I temi chiave dell'operato svolto dai CCM

La circolare 3 dell'11 febbraio 2005 dell'Assessorato alla Sanità, ribadisce che:

  1. Il CCM è un organismo dell’Azienda sanitaria;
  2. Il CCM ha la responsabilità di portare all'Azienda la prospettiva dei cittadini;
  3. La Conferenza territoriale sociale e sanitaria promuove la partecipazione;
  4. I referenti del SSR all’interno del CCM rivestono un ruolo aziendale rappresentativo;
  5. E’ utile il confronto con il CCM sulla programmazione aziendale e dello stesso Comitato;
  6. I report sui fattori di qualità di interesse del cittadino sono strumento di lavoro del CCM;
  7. E’ impegno dell’Azienda la formazione dei componenti del CCM;
  8. La conoscenza dell’attività del CCM va promossa all’interno e all’esterno dell’Azienda;
  9. La programmazione e l’organizzazione dell’attività del CCM richiedono il supporto aziendale;
  10. Il CCM contribuisce attivamente alla qualificazione dei servizi.

Come sono articolati i CCM nell'Azienda USL di Bologna

      Presso AUSL Bologna sono stati costituiti:

  • 1 CCMSS per ciascun Distretto ed 1 Comitato Consultivo Misto Aziendale di Coordinamento, 
  • il CUFO-SM Comitato Utenti Familiari Operatori della Salute Mentale.