Quando gli educatori ti fanno sentire ok

Le cose che ti piacciono del Day Service:

“E’ molto inclusivo, io quando sono arrivato non mi sono mai sentito isolato o fuori posto perché tutte le persone hanno cercato di includermi il più possibile, anche se non ero nelle condizioni migliori. Mi piace il fatto che si possono trovare molte persone simpatiche che hanno il tuo stesso punto di vista in certe cose, quindi ti senti più capito, mentre su altre cose puoi avere un confronto con persone che la vedono in altri modi, quindi  è un modo per crescere insieme.

Gli educatori sono molto disponibili ad aiutare per la scuola o la vita sociale, ti spronano, sono molto felici dei risultati e riescono a non farti sentire male e riescono a farti sentire “yes, sì, ok”.

Le cose che non ti piacciono del Day Service:

“Io sono una persona che si inc***a con poco , cioè che se la prende molto, al Day Service ho incontrato a volte persone che hanno certi atteggiamenti che non mi piacciono perché non li ritrovo nel mio essere, e questo mi ha dato fastidio. Capisco  che stiano male però io certe cose non le avrei mai fatte, né le farei mai nella mia vita.   Molte volte ragazzi mi raccontano cosa hanno fatto e questo mi stravolge, mi fa arrabbiare o comunque mi rende triste e mi sbilancia la giornata perché sono cose che non farei.

Alcune volte gli educatori sono pesanti, ad esempio fanno scherzi che potrebbero essere presi male, io capisco che gli educatori fanno il meglio che possono , ma...”

Il Day Service ti è servito?

“Assolutamente sì,  perché quando sono arrivato ero in un periodo molto buio  e avere certe persone a fianco, persone che vedevo piene di energia e propositive verso qualsiasi cosa, mi ha aiutato a crescere e a maturare e ad uscire da un periodo buio. Non dico che solo il DS mi ha aiutato, ma il DS, mischiato alle mie energie e alla terapia, mi ha aiutato molto. Letteralmente è più di un anno  che vengo e il DS e in questo periodo sono venute fuori delle caratteristiche che magari prima non avevo o che avevo , ma avevo paura di far uscire, e quindi sono riuscito a prendere coraggio e a farle uscire grazie a molti sproni da parte di tutti.

Mi è servito perché ho avuto un confronto anche con gli adulti, cosa che io non avevo mai fatto prima, non avevo mai avuto delle conversazioni con degli adulti che non mi urlassero letteralmente in faccia.

… e quindi sì, mi è servito e vi ringrazio”.