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Vaiolo delle scimmie - Mpox

Pubblicato il 05/07/2022
Cosa c'è da sapere sull'epidemia in corso. Ultimo aggiornamento 9 settembre 2022

Che  cos’è

Il vaiolo delle scimmie, noto anche come Monkeypox, Mpox o MPX, è una malattia causata da un virus diffuso in diversi Paesi africani in alcuni serbatoi animali (scimmie, ratti, topi, scoiattoli), dai quali può giungere all’uomo attraverso morsi o contatti con secrezioni. Da tempo è conosciuta anche la trasmissione da uomo a uomo, che sino al 2022 è però generalmente avvenuta soltanto nei Paesi endemici.

Non è una malattia facilmente trasmissibile e per la maggior parte delle persone è una malattia lieve o moderata che si risolve senza bisogno di farmaci. In alcuni casi può portare a complicazioni per la salute, in particolare nei bambini e nelle persone con minori difese immunitarie.

Il virus è diverso da quello che, prima della sua eradicazione mondiale nel 1980, causava il vaiolo nell’uomo, ma appartiene allo stesso genere Orthopoxvirus. Per questo le persone vaccinate nel passato contro il vaiolo conservano ancora una buona protezione anche contro il vaiolo delle scimmie. La vaccinazione contro il vaiolo, in Italia e nella maggior parte dei Paesi, è cessata nel 1981.

L’epidemia attuale

A maggio 2022 è stata per la prima volta registrata una epidemia internazionale di vaiolo delle scimmie, con molti casi inizialmente importati dalle Canarie e una successiva diffusione in vari Paesi di tutto il mondo.

Al 5 settembre 2022 si contavano 52.997 casi confermati nel mondo, con 18 decessi. La malattia è nettamente predominante nel sesso maschile (98% dei casi) con un'età media di 36 anni, quindi con sicura assenza di pregressa vaccinazione contro il vaiolo. Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 95% dei casi in cui erano note informazioni sui comportamenti sessuali (11.923 su 12.529) si trattava di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM) e nel 45% di quelli di cui era noto lo status HIV (5.576 su 12.410) si trattava di persone positive all'HIV.

Secondo l’Agenzia europea di sorveglianza e controllo delle malattie infettive (ECDC), sulla base delle informazioni raccolte finora, in questa fase la probabilità di ammalarsi è maggiore per le persone che hanno rapporti sessuali con partner diversi, mentre per il resto della popolazione attualmente il rischio è minore.

Al 5 settembre 2022 nei Paesi maggiormente colpiti sono stati segnalati:

Paese Casi confermati
Stati Uniti d'America 19.351
Spagna 6.645
Brasile 5.197
Francia 3.646
Germania 3.493
Regno Unito 3.413
Perù 1.546
Canada 1.289
Olanda 1.172
Portogallo 871
Italia 787

                            Fonte: OMS, ECDC, US CDC, Ministeri della Salute - 05.09.2022.

 

In Italia, al 5 settembre 2022, i casi collegati a viaggi all'estero sono stati 216. L'età media dei contagiati è di 37 anni, con 776 maschi e 11 femmine, finora senza alcun decesso. La Regione che registra il maggior numero di casi è la Lombardia (330), seguita da Lazio (140) ed Emilia Romagna (79).

Ad agosto 2022 l’epidemia mondiale ha dato segni di rallentamento, con un calo del 25% dei casi nella settimana tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, rispetto alla settimana precedente.

Sintomi

I sintomi di solito comprendono febbre, mal di testa intenso, dolori muscolari, mal di schiena e debolezza. In genere durano da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli senza trattamento. I sintomi possono comparire a una distanza di 5 - 21 giorni dal momento del contagio, tipicamente compaiono dopo 6 - 13 giorni.

Segni visibili

I segni più frequenti sono linfonodi ingrossati nel collo o nell’inguine ed eruzioni della pelle (brufoli, vescicole) che di solito compaiono entro tre giorni dalla febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, e possono formare croste, seccarsi e cadere. Le eruzioni tipicamente compaiono su viso, palmi delle mani e piante dei piedi, ma possono anche trovarsi sulla bocca, sugli occhi o attorno ai genitali.

Trasmissione

Il virus si trasmette principalmente tra conviventi o attraverso un contatto stretto con una persona infetta che abbia sintomi, soprattutto venendo in contatto con le eruzioni della pelle e i fluidi corporei come sangue, liquidi e pus delle ferite. Può essere trasmesso anche con contatto diretto tra le lesioni durante rapporti sessuali. Anche le lesioni della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet  (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia. Inoltre, anche indumenti, lenzuola, asciugamani, oggetti o stoviglie contaminati dal virus da una persona infetta possono contagiare altre persone.

Cosa fare in caso di sintomi

Chiunque abbia sintomi riconducibili deve contattare immediatamente il proprio medico. Il Ministero della Salute ha previsto l’auto-isolamento per le persone che sospettano di aver contratto il virus e per chi risulta positivo al tampone per la ricerca del virus, fino alla completa guarigione da sintomi e delle eruzioni della pelle. Durante l’isolamento è raccomandato di non avere contatti fisici con altre persone e animali domestici.

Prevenzione

Puoi proteggere te stesso e gli altri:

  • Evita contatti fisici, faccia a faccia e rapporti sessuali con chiunque abbia sintomi
  • Monitora la tua salute, fai attenzione alla comparsa di sintomi
  • In caso di sintomi, avvisa il tuo medico e mettiti in isolamento.

Terapia

Esistono farmaci antivirali che possono essere utilizzati se il medico lo ritiene necessario, in particolare per persone con minori difese immunitarie.

Vaccino

Chi è già vaccinato contro il vaiolo potrebbe avere ancora una protezione contro il virus. Tale vaccino non è più disponibile in quanto, grazie alla vaccinazione la malattia non è più presente dal 1980. Esiste un vaccino di recente produzione, autorizzato contro il vaiolo delle scimmie, la cui disponibilità è ancora limitata, ma la cui somministrazione è già iniziata nelle persone con comportamenti a rischio elevato, al fine di proteggerle e cercare di fermare l’epidemia prima di una maggiore possibile diffusione.

Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non-farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa.

Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, la vaccinazione, viene offerta attualmente come profilassi pre-esposizione, a partire dai 18 anni di età, a:

  • personale di laboratorio con possibile esposizione diretta
  • persone ad alto rischio di contagio e ad alto rischio di complicanze gravi individuati presso centri specialistici.

Non è al momento possibile la prenotazione diretta del vaccino da parte dei cittadini.

Orientamento sessuale

Ad oggi, tra i casi identificati un numero rilevante riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, ma il rischio di contrarre la malattia non è limitato a questa comunità. Chiunque abbia un contatto stretto con una persona infetta può ammalarsi.

Uno dei motivi per cui attualmente sono emerse diverse segnalazioni in questa comunità potrebbe essere dovuto al comportamento positivo di attenzione per la propria salute da parte delle persone omosessuali che si rivolgono alle strutture sanitarie che si occupano di salute sessuale. Infatti, le eruzioni cutanee da vaiolo delle scimmie possono assomigliare ad alcune malattie sessualmente trasmissibili, tra cui l'herpes e la sifilide, il che potrebbe spiegare perché questi casi vengono rilevati negli ambulatori dedicati.

Lotta allo stigma

Come rimarcato dall'OMS, è importante non stigmatizzare chi ha la malattia e chi ha comportamenti a rischio rispetto a questa malattia. Lo stigma può solo rendere più difficile individuare nuovi casi e proteggere la comunità, pertanto non è mai accettabile, né nei confronti di chi è malato né nei confronti di chi è a rischio.

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