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Epidemiologia: modalità di insorgenza, frequenza e diffusione dell'obesità

Pubblicato il 04/12/2018

Analisi delle tendenze dell'obesità nel mondo dal 1975 al 2016

Secondo lo studio dell’Imperial College di Londra e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di bambini e adolescenti obesi tra i 5 e 19 anni nel mondo è aumentato di 10 volte negli ultimi 40 anni. Se la tendenza osservata continuerà, si stima che nel 2020 la quota di bambini obesi potrà superare il 9% e che nel 2022 ci saranno più bambini e adolescenti obesi, che moderatamente o severamente sottopeso.

Lo studio pubblicato su Lancet in occasione della giornata mondiale dell’obesità, ha analizzato peso e altezza di circa 130 milioni di individui con più di 5 anni (più di 31 milioni e mezzo con età compresa tra i 5 e i 19 anni, e oltre 97 milioni con più di 20 anni), diventando così il più grande studio epidemiologico mai condotto per numero di partecipanti. Hanno contribuito più di 1.000 ricercatori, con l’obiettivo di osservare come i livelli dell’indice di massa corporea (IMC) e dell’obesità siano cambiati dal 1975 al 2016. Durante questo periodo, nel mondo, l’obesità nei bambini e negli adolescenti è aumentata da meno dell'1% nel 1975, a quasi il 6% nelle ragazze e circa l'8% nei ragazzi nel 2016 e, nello stesso periodo, il numero di adulti obesi è aumentato da 100 milioni nel 1975 a 671 milioni nel 2016.

L'aumento dei livelli di obesità infantile nei paesi a basso e medio reddito, in particolare in Asia, è accelerato dal 1975; mentre nei paesi ad alto reddito si sta osservando un rallentamento e, in alcuni casi, una stabilizzazione della tendenza.
L'incremento maggiore del numero di bambini e adolescenti obesi si è osservato in Asia Orientale, nei paesi di lingua inglese ad alto reddito (USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda e Regno Unito), in Medio Oriente e in Nord America. Invece, l’aumento maggiore del BMI dei bambini e degli adolescenti dal 1975, è stato osservato in Polinesia e Micronesia per entrambi i sessi e in America Latina centrale per le ragazze, mentre una crescita più moderata si è registrata in Europa orientale.
In Europa, le ragazze maltesi e i ragazzi greci hanno i tassi di obesità più elevati, rispettivamente 11,3% e 16,7% della popolazione, mentre tanto le ragazze come i ragazzi in Moldavia si caratterizzano per i tassi di obesità più bassi, rispettivamente 3,2% e 5% della popolazione. Tra i paesi ad alto reddito, gli Stati Uniti si caratterizzano per i livelli di obesità più elevati: le ragazze sono al 15° posto al mondo, mentre i ragazzi al 12°.

 

L'iniziativa Cosi

Per monitorare l’andamento dell’obesità infantile in Europa è nata l’iniziativa dell’OMS Europa “Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi)”, che consente di raccogliere informazioni sulla diffusione dell’eccesso ponderale nei bambini, permettendo un confronto tra i Paesi (più di 30, tra cui anche l’Italia) che vi partecipano.

Sulla base dei dati dell’ultimo rapporto Cosi, riferito alle rilevazioni 2007‐08 e 2009‐10, è emersa la presenza di un gradiente nord‐sud con livelli più alti di sovrappeso/obesità nei Paesi dell'Europa meridionale.

Per i ragazzi di 11, 13 e 15 anni viene effettuato ogni quattro anni lo studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School‐aged Children ‐ Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), svolto in collaborazione con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS.
Per quanto riguarda i giovani, emerge che (dati HBSC 2013‐2014) la più alta prevalenza di sovrappeso/obesi tra gli undicenni si registra a Malta (maschi: 38% e femmine: 32%), in Grecia (maschi: 39% e femmine: 38%), in Italia (maschi: 35% e femmine: 23%) e in Spagna (maschi: 34% e femmine: 22%), mentre la più bassa in Danimarca e Olanda (maschi: 15% e femmine 9%), in Norvegia (maschi: 18% e femmine 9%) e Svizzera (maschi: 17% e femmine: 12%). Nei tredicenni e nei quindicenni, invece, le prevalenze di sovrappeso/obesità risultano leggermente inferiori rispetto agli undicenni e anche in questo caso, i Paesi dell’Est e del Nord Europa hanno valori più bassi.

 

La situazione in Italia

A livello italiano, ciò che emerge dai dati rilevati nel 2016 nella Regione Emilia Romagna, è che i bambini in sovrappeso sono il 21,3% e i bambini obesi sono il 9,3%, compresi i bambini gravemente obesi che da soli sono il 2,1%, con prevalenze più alte nelle regioni del sud e del centro.
Dopo una leggera e progressiva diminuzione del fenomeno osservata negli anni precedenti, nel 2016 si rileva una sostanziale stabilizzazione, sebbene l’obesità continui a mostrare un trend in diminuzione.

Confrontando i dati regionali delle prevalenze di sovrappeso e obesità, si osserva un chiaro gradiente Nord‐Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. La Regione Emilia Romagna si colloca a livello intermedio, con valori di sovrappeso e di obesità leggermente inferiori di quelli nazionali.

I risultati del rapporto OKkio (sistema di sorveglianza su obesità e sovrappeso nei bambini, dell'Istituto Superiore di Sanità) accrescono ulteriormente la reale e giustificata preoccupazione sul futuro stato di salute della nostra popolazione. Un’ampia letteratura scientifica conferma inconfutabilmente il rischio che il sovrappeso, e in misura sensibilmente maggiore l’obesità, già presenti in età pediatrica ed adolescenziale, persistano in età adulta.
Per cogliere segni di cambiamento nell’andamento del fenomeno e per misurare gli effetti legati agli interventi di popolazione che verranno realizzati negli anni a venire, è necessario mantenere una sorveglianza continua del fenomeno nella nostra popolazione infantile.