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La terapia antitumorale

Pubblicato il 08/11/2018

carota arancio.png  Alimentazione nella terapia

La corretta alimentazione durante la terapia ed al termine delle cure è un aspetto da tenere in particolare considerazione e che solo negli ultimi anni sta ricevendo la giusta e necessaria attenzione.

La diagnosi tempestiva della malattia e la prevenzione della malnutrizione e dei disordini metabolici sono aspetti rilevanti sia nei pazienti oncologici, sia nei soggetti con una diagnosi pregressa di tumore o che sono andati incontro a recidive. La malnutrizione e la perdita di massa muscolare, dovute non solo agli effetti fisici e metabolici del tumore, ma anche agli effetti collaterali delle terapie, sono frequenti nei pazienti oncologici e hanno un effetto significativo sull'esito clinico. Anche i disordini metabolici, quali l'insulino-resistenza e la glicemia elevata, sono associati ad un incremento del rischio di insorgenza di tumori e di recidive.

Pazienti con normale apporto nutrizionale sono più tolleranti ai trattamenti, tendono ad avere meno interruzioni nella terapia, e sono meno soggetti ad infezioni ed abbassamenti nella conta delle cellule del sangue.

 

carota arancio.png  Le terapie in generale: effetti desiderati e indesiderati

Nonostante il recente sviluppo di nuovi farmaci e di terapie sempre più mirate e personalizzate, la chemioterapia rappresenta ancora il trattamento d’elezione per la maggior parte dei tumori.

La chemioterapia oncologica ha lo scopo di distruggere le cellule tumorali bloccandone la proliferazione e favorendone la morte e l’eliminazione. I chemioterapici sono chimicamente strutturati per interferire con i processi di sintesi del DNA e divisione cellulare e quindi colpiscono preferenzialmente le cellule tumorali che per definizione si dividono rapidamente. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, i chemioterapici non sono in grado di distinguere tra cellule tumorali e cellule sane che fisiologicamente sono molto proliferanti. Perciò le cellule che contribuiscono alla rigenerazione dei tessuti come, ad esempio, l’epidermide, i bulbi piliferi, le mucose del cavo orale e del tratto gastro-intestinale e il midollo osseo, sono spesso danneggiate dalla chemioterapia. Ciò è la causa principale degli sgradevoli effetti collaterali associati al trattamento.

Anche se la chemioterapia ha contribuito a migliorare in maniera significativa il tasso di sopravvivenza, le conseguenze negative ad essa associate rimangono ancora il problema principale per i pazienti oncologici. Gli effetti collaterali più comuni riguardano il tratto gastro-intestinale e le modificazioni del senso del gusto. Anche se alcuni sono più comuni in certi tipi di chemioterapia e meno in altri, in generale la chemioterapia induce: disgeusia, nausea, vomito, costipazione, diarrea, mucositi e fatigue. Questi effetti collaterali possono portare ad una riduzione dell’assunzione di cibo, compromettendo la stato nutrizionale ed il profilo immunologico dei pazienti, un quadro clinico che spesso può evolvere nella cachessia. Gestire e contrastare questi effetti collaterali è di fondamentale importanza non solo per il miglioramento della qualità di vita del paziente ma anche per l’esito clinico della terapia.