Ricadute sull’ambiente

La tecnologia cambia velocemente e i nostri apparecchi possono diventare obsoleti o rompersi e non essere più utilizzabili.
Quando un telefono smette di funzionare diventa un RAEE, ovvero un Rifiuto di Apparecchiatura Elettrica ed Elettronica, appartenente al gruppo R4 – piccoli elettrodomestici.

Da un indagine condotta da reBuy tra il 7 e il 21 ottobre 2020 tramite un sondaggio online tra le famiglie di 27 Paesi è emerso che il periodo di utilizzo medio di un telefono cellulare è compreso tra 18 e 21 mesi, prima di essere sostituito per un nuovo modello o perché non più funzionante.

In Italia, secondo il Corriere della Sera, sono 63.4 milioni i telefoni cellulari dismessi equivalenti a 2.078 tonnellate di rifiuti elettronici. Il dato pro capite di telefoni utilizzati è di 0.96 cellulari, mentre quello relativi ai dismessi è pari a 1.05. Il tasso di riciclaggio e riutilizzo dei telefonini arriva al 75%, il che significa che ben 21.658 kg di rifiuti tossici vengono evitati. Il risparmio di CO2, equivale alla quantità totale di CO2 che verrebbe utilizzata per produrre un uguale numero di telefoni cellulari messi in commercio, è pari a 57,8 tonnellate.

Per un corretto smaltimento occorre rivolgersi ai centri di raccolta comunali che accettano questo tipo di rifiuti oppure portarli negli specifici contenitori predisposti dai distributori nei loro punti vendita, senza obbligo di acquisto di apparecchiature elettriche ed elettroniche di tipo equivalente.

Se le condizioni lo permettono è possibile anche restituirlo al produttore per essere ricondizionato e rivenduto. Ugualmente, al momento dell’acquisto di un nuovo telefono è possibile scegliere apparecchi ricondizionati. Inoltre, sul mercato sono disponibili anche modelli prodotti in maniera da ridurre l’impatto ambientale necessario per la produzione.

Un altro aspetto importante in termini di sanità pubblica riguarda gli effetti indiretti dovuti agli impatti ambientali associati all’incremento dei rifiuti elettronici. Dal prodotto a fine vita si ottengono molteplici materiali che possono essere riutilizzati in nuovi cicli produttivi.

Alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 l’oro, l’argento e il bronzo con cui sono state create le medaglie olimpiche provenivano da milioni di vecchi smartphone, computer e altro ancora.