Cerca

Sorveglianza sanitaria

Pubblicato il 07/06/2019
Sintesi

Nel nostro territorio, tra 2008 e 2021, la Malaria continua a essere la prima malattia d'importazione. Tra le malattie trasmesse da vettori presenti in regione, la principale è la Leishmaniosi, seguita dall’encefalite da Toscana virus

Nel 2007, l’epidemia di Chikungunya che ha interessato anche il territorio dell’Emilia-Romagna, ha dimostrato concretamente che in un territorio dove è presente il vettore in densità sufficiente, l’arrivo di un soggetto portatore del virus, durante la stagione favorevole, può innescarne la trasmissione locale.

Nel 2018, l’epidemia di West nile virus ha reso evidente come condizioni meteo-climatiche favorevoli possano amplificare la presenza del vettore e la conseguente diffusione delle infezioni.

Se nel periodo invernale in cui la zanzara è inattiva, o in luoghi non ancora colonizzati dall’insetto, è sufficiente un sistema di sorveglianza ordinario, con finalità prettamente epidemiologiche, nel periodo di attività della zanzara la sorveglianza e l’intervento devono essere tempestivi.

Il sistema di sorveglianza

A seconda della stagione, sono dunque previsti due diversi livelli di sorveglianza sanitaria: nei periodi di assenza del vettore, a fini epidemiologici per la rilevazione di casi importati nelle zone e nei periodi di presenza del vettore, per individuare rapidamente i casi importati, identificare precocemente cluster di casi autoctoni (due o più casi nell’arco di 30 giorni in un’area ristretta) e prevenire lo sviluppo di un’epidemia.

Per la precoce identificazione di ogni caso importato è importante che il personale sanitario, in caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se accompagnata da dolori articolari, non trascuri di interpellare i pazienti rispetto a eventuali viaggi recenti.

La segnalazione di un caso sospetto da parte del medico curante avviene entro 12 ore dalla diagnosi, attivando tempestivamente le necessarie analisi e misure di isolamento del paziente, oltre alla sorveglianza dei coesposti. Al contempo, nel periodo di presenza della zanzara, vengono attivati trattamenti adulticidi straordinari nell’area in cui il paziente in fase viremica ha soggiornato.

Le attività di sorveglianza sono condotte indipendentemente dalla presenza accertata di casi di malattia.

Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda USL nel proprio territorio di competenza si occupa della valutazione e gestione del rischio sanitario relativo alle malattie trasmesse da vettori anche attraverso il monitoraggio degli insetti con ovitrappole. Inoltre, in collaborazione con i Comuni, supporta il controllo di qualità dei trattamenti larvicidi su suolo pubblico e la definizione delle modalità di prevenzione e disinfestazione negli spazi privati.

I dati nel nostro territorio

Nel territorio dell’Azienda USL di Bologna, nel periodo compreso tra 2008 e 2021, tra le malattie d’importazione trasmessa da vettori la Malaria continua a essere la prima, con 155 casi registrati nel periodo, a cui segue la Dengue con 66 casi. Per quanto riguarda le malattie attualmente presenti in Emilia-Romagna, la principale è la Leishmaniosi con 151 casi negli ultimi tredici anni, seguita dall’encefalite da Toscana virus (136 casi), Malattia di Lyme (87) e dalla febbre da West Nile virus che conta 57 casi, 32 dei quali dovuti all’epidemia del 2018.

 

Malattie trasmesse da pappataci

Malattie trasmesse da pappataci

Malattie trasmesse da zecche         

Malattie trasmesse da zecche

Malattie trasmesse da zanzare                                                                                         

Malattie trasmesse da zanzare


Nota metodologica: sono riportati i casi attribuibili all’Azienda USL di Bologna. Comprendono casi segnalati dall'Azienda USL di Bologna residenti e domiciliati nel territorio aziendale, casi segnalati dall'Azienda USL di Bologna residenti e domiciliati fuori regione, casi segnalati da altre aziende residenti e domiciliati nel territorio aziendale.