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Risultati dei controlli effettuati sull'acquedotto di Bologna nel 2015

Pubblicato il 25/02/2016

L’acquedotto di Bologna è sottoposto a costanti controlli igienico-sanitari dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL Città di Bologna.

Con la collaborazione della Sezione Provinciale dell’A.R.P.A. (Agenzia Regionale per l’Ambiente) per la parte analitica, vengono controllati i caratteri fisici, chimici e biologici delle acque fornite al consumo secondo un programma annuale che consente:

  • di verificare se tali acque hanno i requisiti di Legge,
  • di individuare precocemente eventuali variazioni dei requisiti in modo di provvedere sollecitamente alla loro correzione,
  • di dare garanzia ai consumatori sulla salubrità dell’acqua fornita e sulla sua buona qualità.


Nel 2015 sono state controllate le fonti di approvvigionamento (pozzi, acque superficiali) centrali di potabilizzazione (Fossolo, Tiro a Segno, Borgo Panigale ed Aldini) ed una serie di punti periferici significativi della rete di distribuzione per complessivi 1199 campioni finalizzati al controllo di oltre 200 parametri microbiologici, chimici e fisici nelle acque in distribuzione.

L’esito dei controlli ha evidenziato la costante regolarità dei campioni sotto il profilo microbiologico.

Per quanto concerne i parametri chimico-fisici i campioni sono risultati tutti entro i limiti stabiliti con un unico caso di superamento del parametro organoalogenati, i successivi controlli hanno evidenziato il ripristino dei limiti previsti.

Pur in assenza di limiti di Legge stante la presenza di condotte in cemento amianto in alcuni tratti dell’acquedotto sono effettuati anche controlli per la ricerca di fibre d’amianto nell’acqua dell’acquedotto cittadino.

Nel 2015 sono stati effetuati 72 campioni che hanno evidenziato l’assenza di amianto nella maggior di essi mentre in 23 è stata rilevata la presenza di fibre con valori notevolmente (da 1.000 a 10.000 volte) inferiori agli unici limiti di riferimento esistenti  a livello internazionale (7 milioni di fibre /litro previste dalla normativa statunitense).


Va precisato che l'Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso le sue linee guida (2011) e la Commissione Europea che ha recentemente aggiornato la Direttiva UE inerente “Le acque ad uso umano” (2015) non hanno ritenuto necessario stabilire dei limiti al contenuto di fibre di amianto nelle acque potabili in quanto hanno ritenuto che non sia un rischio evidente per la salute dei consumatori. In tal senso si è recentemente pronunciato anche l’Istituto Superiore di Sanità con uno specifico parere.

Per quanto concerne la durezza totale dell’acqua i valori riscontrati si collocano entro valori medio–alti comunque compresi fra i 15 ed i 50 gradi francesi raccomandati dalla normativa vigente.

I valori di durezza riscontrati nelle acque in distribuzione a Bologna non costituiscono un rischio per la salute , al contrario la letteratura medico-scientifica attribuisce alle acque dure un effetto protettivo sull’apparato cardiovascolare e le assolve dall’accusa di contribuire alla calcolosi renale.

Pertanto dovrebbero essere “addolcite” non le acque destinate all’alimentazione, ma solo quelle che affluiscono agli impianti e agli elettrodomestici che vengono danneggiati dalle incrostazioni.