Cerca

Prevenzione del tabagismo

Pubblicato il 02/12/2016

 Come noto il fumo di sigaretta rappresenta un silent killer ancora sottostimato e la scarsa conoscenza del problema rende il lavoro di prevenzione molto utile: il fumo viene spesso considerato un fenomeno di costume più che di malattia e per tali ragioni si fatica ad intervenire adeguatamente sull’argomento.

Tra i giovani l’abitudine al fumo è in aumento. Nella fascia d’età 14-17 si osserva un incremento di circa il 50% per i maschi e di oltre il 30 % per le femmine.

Il comportamento dei giovani è fortemente influenzato da quello parentale: se nessuno dei genitori fuma solo il 15,5% dei giovani fuma; se fumano entrambi i genitori tale percentuale sale di quasi 20 punti (35,4%). L’esempio materno è particolarmente influente sulle figlie femmine. Le giovani fumatrici crescono di quasi dieci punti percentuali se a fumare è la madre rispetto al padre (da 13,8 % a 23,5%).

L’abitudine al fumo inizia in età adolescenziale e perdura, nella maggior parte dei casi per tutto l’arco della vita. L’adolescenza è uno dei periodi più delicati della crescita, a questa età prendono forma alcune scelte comportamentali che possono condizionare gli anni a venire. E’ dunque il periodo in cui occorre intraprendere iniziative per promuovere la salute della comunità.

I progetti fanno parte del Piano Regionale di Lotta al Tabagismo e del Piano Regionale alla Prevenzione che si prefiggono di facilitare fin dalla prima infanzia conoscenze ed motivazioni verso sani stili di vita.

Programmi educativi rivolti alle scuole