The shaman and the rave party: social pharmacology of ecstasy
Secondo Nencini le sostanze psicoattive hanno espresso pienamente le loro potenzialità edonistiche solo quando si è sviluppato un contesto d’uso completamente “profano”. L’uso di droghe nel mondo primitivo era finalizzato soprattutto a scopi soprannaturali piuttosto che ricreativi, lo scopo era quello di comunicare con gli spiriti attraverso alterazioni dello stato di coscienza. Alcuni contesti odierni, come ad esempio i rave party, fanno pensare ai luoghi rituali delle culture primitive nelle quali gli allucinogeni erano associati alla danza e alla musica. Nei rituali sciamanici il sinergismo nell’azione di droghe, musica, ballo e ambiente caldo produceva un’alterazione neuropsichica nei soggetti e l’inalazione di fumo era il modo privilegiato di introduzione di droga poiché produceva rapidi ed intensi effetti psicofarmacologici. Nei rave party la motivazione è completamente interna all’evento e consiste nello sperimentare gli effetti edonistici dell’interazione tra droghe, caldo e musica.