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Walking Friends 3.0. Il Fit Walking nella gestione del diabete

Pubblicato il 10/05/2023 - Redattore Grana Marco
11 maggio, convegno al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna

Diabete e sport. Che l’attività fisica sia un efficace strumento per la prevenzione e per la cura del diabete di tipo 2 è noto da oltre vent’anni. I benefici dell’attività di tipo aerobico riguardano tutti gli aspetti della sindrome metabolica e sono chiaramente documentati: riduzione della massa grassa, soprattutto viscerale, aumento della sensibilità insulinica, riduzione della pressione arteriosa, dell’emoglobina glicata, del colesterolo LDL, dei trigliceridi. I risultati complessivi di questi effetti sono la riduzione della mortalità per cause cardiovascolari compresa tra il 30 e il 60% nei vari studi epidemiologici e la riduzione della mortalità da tutte le cause.

Il fitwalking non è una semplice passeggiata, ma un’attività motorio-sportiva per il fitness, la salute e il benessere da praticare in relax, divertendosi. Associata alle normali terapie mediche, aggiunge i benefici dell’attività fisica alla gestione della malattia nelle persone con diabete.

Benefici che saranno illustrati domani, 11 maggio, al convegno Walking Friends 3.0 presso il Poliambulatorio San Camillo, sede del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna, in via del Seminario 1, da Maurizio Damilano, che assieme al fratello Giorgio, entrambi pluricampioni di atletica leggera, ha ideato il fitwalking. In programma contributi di professionisti medici da Bologna, Verona e Livorno e l’esperienza dell’Associazione delle persone con diabete. Aprirà i lavori, alle 15.30, Giovanni Ferro, Direttore amministrativo Azienda Usl di Bologna.

La pratica del fitwalking si inserisce nel più ampio ambito del progetto Cities Changing Diabetes a cui aderisce la città di Bologna con l’Azienda USL, l’Università di Bologna e l’IRCSS Policlinico Sant’Orsola.

Il fitwalking è un modo sportivo di camminare. Come sottolinea Maurizio Damilano: «Non è sufficiente camminare per fare al meglio la passeggiata, il trekking, lo sport, il tour culturale e turistico o l’attività salutistica, ma è necessario camminare bene, ossia camminare osservando una corretta meccanica del movimento, acquisita conoscendo e praticando la tecnica del fitwalking. Una tecnica semplice ma indispensabile per trasformare il normale camminare in forma sportiva e adatta a tutti.»

D’altronde camminare insieme facilita la socializzazione e migliora l’autoconsiderazione e la cura di sé. Per questo il progetto si pone come bridge all’interno della rete sociale in sintonia con le Amministrazioni locali.

L’idea è stata raccolta da Cities Changing Diabetes, programma lanciato nel 2014 dalla University College of London e Steno Diabetes Center of Copenaghen e creato per affrontare i determinanti sociali e culturali che possono aumentare le malattie croniche in ambito urbano, attraverso l’analisi e lo studio delle vulnerabilità delle persone e delle comunità che vivono nei differenti contesti urbani per cercare azioni concrete che possano stimolare sani stili di vita.

Il progetto lanciato lo scorso anno coinvolgendo centri piemontesi, lombardi, liguri ed emiliani, si allarga in questo secondo atto a centri veneti, laziali, campani, pugliesi e calabresi, aprendo la strada ad uno sviluppo coerente in tutte le regioni italiane. Due fasi caratterizzeranno l'avvio del progetto: un primo incontro teorico, in cui team progettuali ed operativi provenienti dalle diverse regioni italiane si confronteranno portando esperienze virtuose e riproducibili, ed un secondo pratico e locale, con la conduzione di Maurizio Damilano, in un parco cittadino per imparare e formare il gruppo di fitwalking che, una volta avviato, camminerà da solo, sempre con la supervisione costante del campione olimpico.