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Programmazione sanitaria e innovazione

Pubblicato il 04/04/2012
Un concorso di idee
Convegno
  • Dove Roma, Istituto Superiore di Sanità
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Il convegno nasce nel contesto di una serie di appuntamenti che l’Istituto Superiore di Sanità, da sempre impegnato con le sue attività a sostenere le scelte di politiche sanitarie pubbliche, sta promuovendo per stimolare una riflessione più ampia sulla complessità che governa le questioni relative alla tutela della salute pubblica che, nella sua accezione più ampia, assume significati diversi e attraversa diverse dimensioni come quella ambientale, sociale, educativa.

La riflessione odierna sull’organizzazione delle politiche della salute costituisce una di queste dimensioni. Il volume di Ivan Cavicchi “I mondi possibili della programmazione sanitaria. Le logiche del cambiamento” (Mc Graw-Hill Milano 2012) rappresenta uno spaccato di questa discussione, una prospettiva da cui poter sviluppare un dibattito critico.

La programmazione sanitaria negli anni per governare i difficili rapporti tra diritti e risorse, ha finito con l’affinare funzioni paragestionali ispirate a scopi di compatibilità perseguendo con sempre più fatica obiettivi di salute e di riorganizzazione. Oggi, è sempre più evidente la necessità di affiancare alle soluzioni tentate sino ad ora, altri tipi e generi di interventi mettendo in campo un cambiamento profondo delle politiche. Per fare questo la programmazione dovrebbe essere ripensata con una nuova funzione riformatrice. Questo significa ripensarne gli obiettivi, le logiche, le impostazioni, i modelli operativi, le metodologie e andare oltre quel modello universale, ormai anacronistico, che in gergo viene definito “stampino”. Ridefinire la programmazione aprirebbe un nuovo spazio di iniziativa per le Regioni, le aziende sanitarie, i servizi, gli operatori, i cittadini e darebbe le gambe a un caposaldo del pensiero moderno, quello della trasformazione dei limiti in possibilità e, per questa via, concorrere alla risoluzione dei principali problemi odierni della sanità ma nel pieno rispetto dell’art. 32 della Costituzione.

L’obiettivo è ripensare la salute non solo in termini di terapie e di diagnosi ma come a un elemento essenziale in tutte le dimensioni da quella sociale a quella individuale, una condizione da promuovere in tutte le politiche.