Perché dobbiamo ridurre l’uso della plastica?
Ogni anno in Europa, generiamo 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% viene raccolto per essere riciclato. Una parte viene esportata per essere smaltita in altri paesi mentre il resto va in discarica, viene incenerito oppure, nel peggiore dei casi, non viene raccolto e finisce per disperdersi nell'ambiente, inquinando soprattutto foreste, spiagge, fiumi e mari.
Le materie plastiche rappresentano l'85 % dei rifiuti marini nel mondo. I residui di plastica si possono rintracciare all’interno di diverse specie animali: tartarughe marine, foche, balene e uccelli, ma anche molluschi, pesci e crostacei.
Questa situazione rappresenta un allarme anche a livello sanitario in quanto sono state rinvenute tracce di microplastiche - ovvero particelle microscopiche di materia plastica - in alimenti e in bevande, evidente segno di contaminazione della catena alimentare, con effetti sulla salute ancora poco conosciuti.
Ogni essere umano, senza saperlo e senza rendersene conto, produce ogni giorno grandi quantità di particelle plastiche che vengono rilasciate nell’ambiente. Per esempio, derivano dagli abiti che indossiamo composti da poliestere e altre fibre sintetiche: lavare una sola maglietta sintetica in lavatrice può produrre 1.900 particelle microplastiche.
Cosa possiamo fare
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Acquistare prodotti sfusi ed evitare imballaggi e contenitori di plastica
Per l’acquisto di numerosi prodotti si dovrebbero preferire contenitori di carta o vetro. Vanno in questo senso le scelte di molti paesi nel mondo, tra cui l’Italia, che hanno bandito le buste di plastica monouso, sostituendole con quelle biodegradabili.
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Limitare l'uso di bicchieri, posate e cannucce di plastica
Oltre la metà delle tartarughe marine decedute nel mondo, muoiono per aver ingerito rifiuti fatti di plastica. Smettere di utilizzare tazze monouso, posate e cannucce di questo materiale è un ottimo modo, nel proprio piccolo, per tutelare i nostri mari e la loro fauna.
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Riciclare correttamente le bottiglie di plastica
Il tasso di riciclo della plastica nel mondo è solo del 25% e gran parte dei rifiuti fatti di questo materiale finisce negli oceani. Ci vogliono almeno 450 anni perché una bottiglia di plastica si degradi e nel frattempo i danni per l’ambiente sono incalcolabili.
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Non disperdere i rifiuti negli scarichi domestici
Una parte delle microplastiche e nanoplastiche che entra nella catena alimentare marina deriva dalla degradazione delle macroplastiche presenti in sospensione, ovvero di materiali che non vengono trattenuti dagli impianti di depurazione, ad esempio i cotton-fioc e le lenti a contatto.
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Diventare consumatori informati
Gli oceani possono essere salvati anche diventando consumatori consapevoli e scegliendo prodotti che non rilasciano microplastiche. Ad oggi si stima che ci siano circa 51 trilioni di particelle di microplastica negli oceani. Un pericolo non solo per la fauna marina che le può ingerire, ma anche per chi mangia prodotti a base di pesce.