Nessuna bevanda alcolica o un bicchiere ogni tanto?
L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza.
Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è un nutriente e il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni. Causa, invece, danni diretti alle cellule di molti organi, soprattutto fegato e sistema nervoso centrale, e in particolare alle cellule del cervello.
La comunità scientifica internazionale ha ampiamente dimostrato che l’alcol accresce il rischio di sviluppare oltre 200 patologie, tra cui cirrosi epatica, pancreatite, tumori maligni e benigni (per esempio quello del seno), epilessia, disfunzioni sessuali, demenza, ansia, depressione.
L’alcol è assorbito per il 2% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. L’alcol assorbito passa quindi nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo tramite un enzima chiamato alcol-deidrogenasi.
Lo smaltimento dell’alcol non è uguale in tutte le persone: varia in funzione del sesso, dell’età, dell’etnia e di caratteristiche personali. Non è completamente efficiente prima dei 21 anni ed è inefficiente sino ai 16 anni. Dopo i 65 anni si perde gradualmente la capacità di smaltire l’alcol e, nel sesso femminile, a tutte le età, è sempre la metà rispetto alle capacità maschili.
Non è possibile identificare dei livelli di consumo che non comportino alcun rischio per la salute di chi beve alcolici. Per questo è consigliato limitarne il più possibile il consumo.
Il consumo deve essere limitato a:
≤2 unità alcoliche al giorno (=20-25 gr/die) per gli uomini
≤1 unità alcolica al giorno (=10-12 gr/die per le donne e per gli anziani
zero unità di alcol sotto i 16 anni.