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Visita alle Microaree di Bologna dell’ASST Nord Milano per conoscere le esperienze di salute di prossimità nei quartieri di Bologna

Pubblicato il 05/09/2025 - Redattore Kregel John Martin
La delegazione milanese ha incontrato i professionisti del Distretto e delle Microaree di Pescarola e Piazza dei Colori per approfondire l’esperienza dell’Azienda USL di Bologna

Una delegazione dell’ASST Nord Milano ha visitato le Microaree di Pescarola e Piazza dei Colori, mercoledì 3 settembre, in un incontro organizzato dalla Direzione del Distretto Città di Bologna a cui hanno partecipato le equipe di prossimità, i medici referenti del Dipartimento di Cure Primarie e i responsabili dei Servizi Sociali Territoriali del Comune di Bologna e degli Uffici Reti dei Quartieri coinvolti.

La delegazione milanese era composta dalla Direzione aziendale delle Professioni Sanitarie e Sociosanitarie, la Direzione delle Cure Primarie e dalla parte sociale dell’ASST Nord Milano. 

L’iniziativa ha visto sopralluoghi sul territorio e un momento istituzionale di confronto presso la sede del Distretto, con l’obiettivo di conoscere da vicino l’esperienza bolognese e valutarne la possibile applicazione a Cologno Monzese (MI).

Cosa sono le Microaree?

Si tratta di un modello innovativo di intervento in salute e benessere nato a Bologna nel 2019, grazie alla co-progettazione tra Distretto, Servizi Sociali Territoriali, Quartieri e Azienda Regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica. L’idea trae ispirazione dal programma Habitat-Microaree di Trieste e si basa su due principi chiave: prossimità e welfare di comunità.

Ogni Microarea si sviluppa in un contesto urbano caratterizzato da maggiore vulnerabilità sociale e sanitaria e coinvolge una popolazione compresa tra 1.000 e 2.500 abitanti. Qui opera una microequipe di prossimità - composta da Infermieri/e di Famiglia e di Comunità e assistenti sociali territoriali del Comune di Bologna - che rappresenta un punto di riferimento stabile e riconoscibile per la comunità.

La missione dell’equipe è duplice: da un lato intercettare i bisogni di salute, anche quelli non espressi o che faticano a trovare risposta nei servizi tradizionali; dall’altro promuovere azioni concrete per migliorare la qualità della vita e ridurre le disuguaglianze.

Le attività spaziano dalla prevenzione primaria e secondaria a iniziative di socializzazione, movimento, sostegno psicologico ed educativo per minori. La microequipe lavora in modo proattivo, cercando le persone più fragili, facilitando l’accesso ai servizi, accompagnando chi ne ha bisogno e costruendo reti di solidarietà. Un ruolo importante è svolto anche dall’attivazione delle risorse locali: vicinato, associazioni, reti informali.

L’equipe sostiene le capacità delle persone di prendersi cura di sé per migliorare la propria salute e prevenire il ricorso all’ospedalizzazione. Insieme ai servizi sociali, sanitari, educativi si occupa di sviluppare progetti individuali complessi, che richiedono monitoraggio di prossimità e forte coordinamento, cercando sinergie di comunità dove spesso mancano reti famigliari stabili ed è necessario supportare la domiciliarità e contrastare l’isolamento.

Grazie a questo approccio, la Microarea diventa un laboratorio di comunità, capace di unire sanità, servizi sociali e cittadini in un percorso condiviso. L’Azienda USL di Bologna, insieme agli altri attori istituzionali, promuove così un modello di welfare generativo e integrato, che non si limita all’erogazione di prestazioni ma punta a costruire salute ed equità nei luoghi in cui le persone vivono.