Visita alle Microaree di Bologna dell’ASST Nord Milano per conoscere le esperienze di salute di prossimità nei quartieri di Bologna
Una delegazione dell’ASST Nord Milano ha visitato le Microaree di Pescarola e Piazza dei Colori, mercoledì 3 settembre, in un incontro organizzato dalla Direzione del Distretto Città di Bologna a cui hanno partecipato le equipe di prossimità, i medici referenti del Dipartimento di Cure Primarie e i responsabili dei Servizi Sociali Territoriali del Comune di Bologna e degli Uffici Reti dei Quartieri coinvolti.
La delegazione milanese era composta dalla Direzione aziendale delle Professioni Sanitarie e Sociosanitarie, la Direzione delle Cure Primarie e dalla parte sociale dell’ASST Nord Milano.
L’iniziativa ha visto sopralluoghi sul territorio e un momento istituzionale di confronto presso la sede del Distretto, con l’obiettivo di conoscere da vicino l’esperienza bolognese e valutarne la possibile applicazione a Cologno Monzese (MI).
Cosa sono le Microaree?
Si tratta di un modello innovativo di intervento in salute e benessere nato a Bologna nel 2019, grazie alla co-progettazione tra Distretto, Servizi Sociali Territoriali, Quartieri e Azienda Regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica. L’idea trae ispirazione dal programma Habitat-Microaree di Trieste e si basa su due principi chiave: prossimità e welfare di comunità.
Ogni Microarea si sviluppa in un contesto urbano caratterizzato da maggiore vulnerabilità sociale e sanitaria e coinvolge una popolazione compresa tra 1.000 e 2.500 abitanti. Qui opera una microequipe di prossimità - composta da Infermieri/e di Famiglia e di Comunità e assistenti sociali territoriali del Comune di Bologna - che rappresenta un punto di riferimento stabile e riconoscibile per la comunità.
La missione dell’equipe è duplice: da un lato intercettare i bisogni di salute, anche quelli non espressi o che faticano a trovare risposta nei servizi tradizionali; dall’altro promuovere azioni concrete per migliorare la qualità della vita e ridurre le disuguaglianze.
Le attività spaziano dalla prevenzione primaria e secondaria a iniziative di socializzazione, movimento, sostegno psicologico ed educativo per minori. La microequipe lavora in modo proattivo, cercando le persone più fragili, facilitando l’accesso ai servizi, accompagnando chi ne ha bisogno e costruendo reti di solidarietà. Un ruolo importante è svolto anche dall’attivazione delle risorse locali: vicinato, associazioni, reti informali.
L’equipe sostiene le capacità delle persone di prendersi cura di sé per migliorare la propria salute e prevenire il ricorso all’ospedalizzazione. Insieme ai servizi sociali, sanitari, educativi si occupa di sviluppare progetti individuali complessi, che richiedono monitoraggio di prossimità e forte coordinamento, cercando sinergie di comunità dove spesso mancano reti famigliari stabili ed è necessario supportare la domiciliarità e contrastare l’isolamento.
Grazie a questo approccio, la Microarea diventa un laboratorio di comunità, capace di unire sanità, servizi sociali e cittadini in un percorso condiviso. L’Azienda USL di Bologna, insieme agli altri attori istituzionali, promuove così un modello di welfare generativo e integrato, che non si limita all’erogazione di prestazioni ma punta a costruire salute ed equità nei luoghi in cui le persone vivono.