Demenza e migranti: un congresso per affrontare il tema dell’equità nell’accesso alle cure
Affrontare il tema della demenza nelle persone migranti oggi significa affrontare una sfida sempre più attuale.
L’aumento della popolazione non nata in Italia, dovuto ai flussi migratori e a un contesto sempre più globalizzato ha reso infatti necessario ripensare gli strumenti di diagnosi e assistenza nella rete dei servizi per la demenza. Da qui l’esigenza del progetto Immidem di dotarsi di strumenti di valutazione transculturale più sensibili per poter riconoscere precocemente i disturbi cognitivi in una popolazione migrante in costante crescita. Si stima infatti che ci sia un forte aumento di pazienti con disturbi cognitivi e storia migratoria che non sono ancora arrivati ai centri dedicati.
Ne parleranno tra gli altri Simona Linarello (direttrice della UOC Cure Intermedie) e Lucia Bosi (medico geriatra) del Dipartimento dell’Integrazione dell’AUSL di Bologna, che fanno parte della segreteria scientifica del congresso.
La conferenza “Demenza e migranti: prospettive nei servizi integrati della rete di demenza” è promossa nell’ambito del progetto nazionale Immidem e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, e si terrà venerdì 9 maggio presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore a Bologna.
Uno dei principali ostacoli nell’assistenza a persone migranti con disturbi cognitivi è la difficoltà nel ricostruire la loro storia clinica. Ad esempio, accade spesso che manchino referti medici comprensibili o accessibili o che per difficoltà comunicative i familiari non riescano a fornire informazioni sufficienti, rendendo più complessa la diagnosi e rallentando l’avvio di un percorso di cura adeguato.
Il congresso metterà al centro proprio queste complessità, a partire dai limiti degli attuali test cognitivi, spesso non adatti a persone provenienti da contesti culturali differenti. Emerge quindi la necessità di nuovi strumenti e di percorsi assistenziali capaci di includere chi, per ragioni culturali o sociali, fatica ad accedere ai servizi.
Nel corso della giornata sarà presentata anche l’esperienza dell’AUSL di Bologna nell’ambito del progetto Immidem e saranno valorizzate le pratiche già attive sul territorio, come il Gruppo migranti e vulnerabilità. Ampio spazio sarà dedicato anche alla discussione tra operatori per favorire la nascita di nuove collaborazioni e percorsi condivisi.
L’evento è rivolto a tutte le figure professionali coinvolte nella presa in carico dei pazienti con demenza – dai medici di base agli infermieri, dagli assistenti sociali ai volontari – con l’obiettivo di promuovere un accesso più equo e consapevole ai servizi.
In allegato il programma del congresso