Cerca

Demenza e migranti: un congresso per affrontare il tema dell’equità nell’accesso alle cure

Pubblicato il 28/04/2025 - Redattore Bondioli Giulia
Non sempre il concetto di demenza è riconosciuto come patologia in tutte le culture e spesso mancano informazioni o riferimenti per ricevere aiuto - Bologna, 9 maggio 2025

Affrontare il tema della demenza nelle persone migranti oggi significa affrontare una sfida sempre più attuale.

L’aumento della popolazione non nata in Italia, dovuto ai flussi migratori e a un contesto sempre più globalizzato ha reso infatti necessario ripensare gli strumenti di diagnosi e assistenza nella rete dei servizi per la demenza. Da qui l’esigenza del progetto Immidem di dotarsi di strumenti di valutazione transculturale più sensibili per poter riconoscere precocemente i disturbi cognitivi in una popolazione migrante in costante crescita. Si stima infatti che ci sia un forte aumento di pazienti con disturbi cognitivi e storia migratoria che non sono ancora arrivati ai centri dedicati. 

Ne parleranno tra gli altri Simona Linarello (direttrice della UOC Cure Intermedie) e Lucia Bosi (medico geriatra) del Dipartimento dell’Integrazione dell’AUSL di Bologna, che fanno parte della segreteria scientifica del congresso. 

La conferenza “Demenza e migranti: prospettive nei servizi integrati della rete di demenza” è promossa nell’ambito del progetto nazionale Immidem e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, e si terrà venerdì 9 maggio presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore a Bologna.

Uno dei principali ostacoli nell’assistenza a persone migranti con disturbi cognitivi è la difficoltà nel ricostruire la loro storia clinica. Ad esempio, accade spesso che manchino referti medici comprensibili o accessibili o che per difficoltà comunicative i familiari non riescano a fornire informazioni sufficienti, rendendo più complessa la diagnosi e rallentando l’avvio di un percorso di cura adeguato.

Il congresso metterà al centro proprio queste complessità, a partire dai limiti degli attuali test cognitivi, spesso non adatti a persone provenienti da contesti culturali differenti. Emerge quindi la necessità di nuovi strumenti e di percorsi assistenziali capaci di includere chi, per ragioni culturali o sociali, fatica ad accedere ai servizi. 

Nel corso della giornata sarà presentata anche l’esperienza dell’AUSL di Bologna nell’ambito del progetto Immidem e saranno valorizzate le pratiche già attive sul territorio, come il Gruppo migranti e vulnerabilità. Ampio spazio sarà dedicato anche alla discussione tra operatori per favorire la nascita di nuove collaborazioni e percorsi condivisi.

L’evento è rivolto a tutte le figure professionali coinvolte nella presa in carico dei pazienti con demenza – dai medici di base agli infermieri, dagli assistenti sociali ai volontari – con l’obiettivo di promuovere un accesso più equo e consapevole ai servizi.


In allegato il programma del congresso