“Nostra figlia ora dorme al sicuro in un letto, sotto un tetto solido, non più in una tenda. Sta ricevendo le cure mediche adeguate di cui aveva così disperatamente bisogno.”
Nei giorni scorsi è arrivata a Bologna una bambina palestinese di nove anni, affetta da una grave cardiopatia, che è stata ricoverata presso il Policlinico di Sant’Orsola.
La sua storia è quella di un percorso lungo e complesso, fatto di contatti, collaborazione e impegno condiviso tra persone e istituzioni che, insieme, hanno reso possibile il suo trasferimento da Gaza all’Italia.
Tutto è iniziato con una mail arrivata all’indirizzo dell’URP del Distretto Città di Bologna dell’Azienda USL di Bologna: una richiesta di aiuto inviata direttamente dal padre della bambina, nel pieno dell’emergenza umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.
Da quel momento si è attivata una rete di operatori e professionisti che, con determinazione e sensibilità, hanno cercato di individuare la procedura corretta per permettere l’arrivo in sicurezza della bambina e della sua famiglia in Italia, attraverso il canale MedEvac della Protezione Civile e il supporto del Ministero della Salute.
Un percorso tutt’altro che semplice, che ha richiesto tempo, confronto e perseveranza, ma che si è concluso con l’arrivo sicuro della bambina e della sua famiglia a Bologna.
Oggi la bambina è stata dimessa e sta bene: è stata accolta presso un ente del terzo settore e finalmente dopo mesi, si trova in un luogo sicuro.
In un messaggio di ringraziamento il padre ha espresso parole di profonda gratitudine:
“Vi scriviamo con il cuore pieno di immensa gratitudine e sollievo. Grazie al vostro prezioso aiuto e alla vostra compassione, nostra figlia è finalmente arrivata in Italia ed è ora sotto la vostra cura.
Dopo aver sopportato le condizioni insostenibili a Gaza, dove è stata dichiarata ufficialmente la carestia e il sistema sanitario è praticamente collassato, la nostra realtà è cambiata. Ora lei dorme al sicuro in un letto, sotto un tetto solido, non più in una tenda. Sta ricevendo le cure mediche adeguate di cui ha così disperatamente bisogno. Per la nostra famiglia, questo non è solo un cambio di luogo, è la differenza tra la disperazione e la speranza.
Nessuna parola può davvero esprimere la profondità della nostra gratitudine per il ruolo che avete svolto nel dare alla nostra bambina questa possibilità di vita, di guarigione e di un futuro sereno. Vi saremo eternamente grati per la vostra umanità e il vostro sostegno.”
Dietro ogni procedura, e-mail e telefonata ci sono persone che hanno scelto di rispondere con umanità ad una richiesta d’aiuto, mettendo in campo senso di responsabilità e determinazione senza arrendersi quando i percorsi da attivare sembravano fuori dalla loro portata.
Un esempio concreto di come un approccio votato alla risoluzione dei problemi, attraverso la collaborazione tra servizi, istituzioni e professionisti possa tradursi in accoglienza e cura, anche nei contesti più difficili.