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"Porcile" di Pierpaolo Pasolini al Teatro Arena del Sole dal 27 febbraio al 3 marzo 2024

Pubblicato il 19/02/2024 - Redattore De Frenza Francesca
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Balletto Civile in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia Romagna – Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna

La compagnia Arte e Salute, diretta da Nanni Garella, collabora con Balletto Civile, guidato dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti, per la messa in scena di "Porcile", opera di Pierpaolo Pasolini sull’impossibilità di dissentire in una società cannibale, interessata soltanto ai profitti, che distrugge ed annienta tutte quelle personalità eccentriche che non sono disposte ad omologarsi al sistema.

Scomodo e scabroso, il dramma è ambientato nel 1967 a Godesberg (Germania), dove vive una famiglia borghese di industriali, il cui figlio Julian passa le giornate nell’apatia. Il giovane porta sulle spalle il peso di un’eredità intollerabile, quella che vide molti imprenditori collaborare con il regime di Hitler.

Julian si rivela così un perfetto eroe tragico, destinato a soccombere per il suo orgoglio: «Julian assomiglia molto a Pasolini – nota Garella – per questo infinito amore per la vita nonostante le difficoltà, le persecuzioni e le angherie». 

Sebbene ambientata in epoca contemporanea, la pièce ha una potenza arcaica, esaltata dal coro che, attraverso la musica e il gesto coreografato riesce a «spezzare la prosaicità asciutta e secca della tragedia». 

Arte e Salute

L’Associazione Arte e Salute svolge la sua attività in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna, nell’ambito del progetto della regione Emilia-Romagna Teatro e Salute Mentale“, ponendosi come obiettivo principale  quello di migliorare, attraverso il lavoro in campo teatrale e nella comunicazione, l’autonomia, la qualità della vita e la contrattualità delle persone che soffrono di disturbi psichiatrici.

Arte e Salute nasce nel 2000 dalla consapevolezza dei soci fondatori che i luoghi della riabilitazione psichiatrica non sono solo sanitari, che è sempre più necessario organizzare percorsi alternativi che,  prescindendo dalle patologie,  tengano conto non solo  delle difficoltà e limitazioni, ma anche e soprattutto delle  potenzialità, delle  capacità e del talento delle persone in cura.