Cerca

Utilizzo dati sanitari per la ricerca, Lodi: “Semplificare l’impianto normativo”

Pubblicato il 08/03/2024 - Redattore Colonna Duilio
Il Direttore Scientifico dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna è intervenuto a Roma al convegno sul tema “Gestire i dati sanitari è possibile?”, durante il quale è stato presentato un disegno di legge che ha l'obiettivo di bilanciare l’esigenza di mantenere la sovranità del dato sul paziente con le finalità di tutela della salute che implicano l’accesso al dato.

Troppa rigidità e troppa burocrazia: la giusta esigenza di tutelare la privacy dei cittadini rischia di ingessare la ricerca, non solo in Italia. Sul tema qualcosa si muove con il disegno di legge presentato in Senato ed elaborato da un team multi-disciplinare coordinato dalla Fondazione the Bridge. L’obiettivo è quello di bilanciare l’esigenza di mantenere la sovranità del dato sul paziente con le finalità di tutela della salute che implicano l’accesso al dato. 

Presente a Roma al convegno sul tema “Gestire i dati sanitari è possibile?”, durante il quale è stato presentato il disegno di legge, anche il professor Raffaele Lodi, Direttore Scientifico dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna: “Auspichiamo che iniziative legislative volte ad adeguare le regole di gestione dei dati sanitari e promuovere una corretta medicina preventiva e di iniziativa come quella presentata facciano chiarezza sugli aspetti, anche discordanti, della normativa vigente. Sulla gestione dei dati gli elementi normativi sono tantissimi, non solo a livello nazionale, ma anche europeo e internazionale, e allo stato attuale, se non cambia qualcosa, i ricercatori italiani continueranno ad avere molti ostacoli, che non consentono loro di contribuire al progresso scientifico”.

“L’Italia ha una grande opportunità rispetto agli altri Paesi che producono ottima ricerca, come il mondo anglosassone e gli Stati Uniti, perché abbiamo un Sistema sanitario pubblico e universalistico, con protocolli clinici, diagnostici, strumentali e terapeutici che non vengono ancora influenzati da motivazioni economiche e che quindi possono certamente e essere omogenei sul territorio nazionale. Una volta risolti gli aspetti legislativi saremo in grado di lavorare, dalla Sicilia all’Alto Adige, utilizzando al meglio le risorse pubbliche che vengono stanziate. Questo andrà totalmente a vantaggio dei pazienti e della collettività”, ha aggiunto il professor Lodi.