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A 92 anni con un aneurisma di 12 cm, salvato in emergenza dai professionisti dell'Ospedale Maggiore di Bologna

Pubblicato il 30/03/2024 - Redattore Di Battista Ilaria Maria
Arrivato in Pronto soccorso con un importante deficit alla gamba sinistra, Salvatore Di Miceli è stato immediatamente operato e a 48 ore dall'intervento è rientrato al suo domicilio dove vive da solo in completa autonomia

Era l'11 marzo scorso quando Salvatore Di Miceli, 92 anni, originario di Cefalù e da quarant'anni residente a Sasso Marconi (nel bolognese), ha percepito un grande dolore addominale che si aggiungeva ad un deficit sensitivo-motorio alla gamba sinistra, persistente da giorni. Vivendo a casa da solo, l'anziano ha allertato i famigliari che lo hanno tempestivamente accompagnato al Pronto soccorso dell'ospedale Maggiore. Qui i professionisti in servizio hanno rapidamente compreso cosa stava accadendo e, a seguito di una TAC, hanno immediatamente coinvolto l’equipe della chirurgia vascolare per la valutazione del caso clinico. La tac evidenziava infatti la rottura tamponata di un voluminoso aneurisma (12 cm) dell'arteria iliaca sinistra. Nonostante l'età del paziente, il team dell'ospedale Maggiore non ha avuto remore nel preparare immediatamente il paziente per l'intervento chirurgico salvavita.

In tempi rapidissimi era tutto pronto per entrare in sala operatoria dove chirurghi vascolari, anestesisti e infermieri hanno lottato per la vita dell'anziano.

Attraverso un intervento mininvasivo, che prevede un accesso inguinale, i chirurghi vascolari sono riusciti ad inserire una endoprotesi (stent coperto) all'interno del vaso dilatato e rotto, escludendo l'aneurisma e ripristinando il flusso sanguigno normale all'interno dell'arteria danneggiata.

Si tratta di una procedura chirurgica, eseguita di routine in elezione, ma caratterizzata da un maggior rischio perioperatorio in urgenza, ed in particolare nei grandi anziani.

In meno di 48 ore, al termine dei controlli diagnostici, Salvatore Di Miceli è stato dimesso in buone condizioni, potendo tornare al suo domicilio, dove continua a vivere da solo, in autonomia.

Un tempo professore di Lettere alle scuole medie di Sasso Marconi, nonché tra i fondatori della Pubblica Assistenza di Sasso Marconi, Di Miceli continua ad elogiare la sanità bolognese per le cure ricevute: "Il comportamento altamente magistrale di questa equipe, sia dal punto di vista tecnico che umano, dimostra che esistono professionisti capaci di far sperare che la sanità pubblica italiana potrà ancora avere un futuro di eccellenza. A loro devo la vita e a loro sarò per sempre grato". Così, il novantenne ha voluto formalizzare il ringraziamento rivolto all'equipe del reparto di Chirurgia vascolare del Maggiore. Un messaggio di fiducia e speranza da parte di chi, avendo vissuto la guerra, ancora oggi tocca con mano e difende il valore della sanità pubblica.