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Le epilessie tumorali: quale percorso diagnostico-terapeutico

Pubblicato il 30/10/2023 - Redattore REDAZIONE
Bologna, 9 e 10 novembre 2023 - Relais Bellaria Hotel & Congressi
Le crisi epilettiche costituiscono di frequente l’esordio clinico di una neoplasia cerebrale. 
Si calcola, infatti, che il 3-5% di tutte le prime crisi osservate in urgenza siano dovute ad un tumore cerebrale, già riscontrabile al momento della valutazione.
Il più delle volte, le crisi non restano un evento isolato e tendono a ripresentarsi, anche dopo adeguata terapia della patologia di base, configurando una vera e propria epilessia sintomatica. In letteratura, l’incidenza di epilessia sintomatica dovuta a tumore cerebrale è variabile: oscilla fra valori massimi pari all’85% dei casi, in presenza di gliomi di basso grado, e valori minimi del 20-40%, per neoplasie ad alta malignità, come il glioblastoma multiforme.
Benché l’associazione fra neoplasie cerebrali ed epilessia sia nota, solo di recente si osserva un crescente interesse verso i meccanismi epilettogeni indotti dalla crescita tumorale, l’impatto delle crisi sulla qualità della vita e l’ottimizzazione del trattamento farmacologico anti-epilettico. In ambito di tumori cerebrali, infatti, le strategie terapeutiche sono radicalmente cambiate, negli ultimi anni, grazie ad un approccio chirurgico più radicale e raffinato, a tecniche di radioterapia sempre più mirate, alla ricerca di nuove linee chemioterapiche, nonché al follow up neuroradiologico, che consente di individuare recidive precoci ancora suscettibili di asportazione.
Le crisi epilettiche gravano sulla qualità di vita, limitando l’autonomia personale e contribuendo sia ad un’eccessiva medicalizzazione, sia alla percezione di sé come “malati”, aspetto quest’ultimo di particolare importanza per i pazienti oncologici.
Inoltre, il successo terapeutico non deve essere disgiunto dalla minimizzazione degli effetti collaterali e delle interazioni farmacologiche.
Da questa nuova prospettiva, l’epilessia nel paziente affetto da tumore cerebrale diviene un’entità speciale e distinta, all’interno del gruppo delle epilessie sintomatiche, e richiede un dialogo costante tra figure mediche complementari, quali il Neurologo, il Neurochirurgo, l’Oncologo ed il Radioterapista.
Scopo del convegno è fornire una visione il più possibile integrata dell’epilessia secondaria a tumore cerebrale e dello stato dell’arte a livello terapeutico, con un filo conduttore e substrato comune, rappresentato dalla gestione multidisciplinare.
Particolare attenzione, infine, viene riservata a condizioni che si pongono, talora, al limite dell’orizzonte terapeutico, come lo stato epilettico, la gestione del paziente anziano ed il trattamento delle recidive, dove più che mai il confronto fra Specialisti permette di sviluppare e perseguire il progetto di cura adatto e personalizzato per ogni singolo paziente.