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Conflitto di interessi: risposte alle domande più frequenti

Pubblicato il 24/10/2018
Come procedere alla compilazione ed al corretto rilascio delle dichiarazioni

Quesiti generali sulla compilazione della modulistica

PERCHE' DEVO COMPILARE LA MODULISTICA?

L’obbligo di compilare la modulistica in questione discende dal Codice di Comportamento aziendale (in particolare si vedano articoli 4, 6 e 12) e più in generale dal legislatore nazionale con il DPR n. 62/2013 oltre che dal legislatore regionale con la legge n. 9/2017, normativa da cui discende il codice di comportamento aziendale.

Rimanere inadempienti verso questi obblighi di comunicazione espone a responsabilità disciplinare.

CON QUALE PERIODICITA' DEVO COMPILARE LA MODULISTICA?

Di norma la modulistica va aggiorna annualmente, ma se nel corso dell’anno le circostanze cambiano e sopraggiunge una nuova condizione, le dichiarazioni vanno aggiornate tempestivamente.

QUALI MODULI POSSO VEDERE SUL PORTALE DEL DIPENDENTE?

La visualizzazione è profilata per la dirigenza e per il personale del comparto: ognuno vedrà solo la modulistica che è tenuto a compilare.

I DIRIGENTI QUALI MODULI DEVONO COMPILARE?

  • Il modulo 1 - interessi finanziari e conflitti di interessi
  • Il modulo 1 bis - interessi finanziari e conflitti di interessi
  • il modulo 2 - adesione appartenenza associazione organizzazione
  • Il modulo 3 - obbligo di astensione
  • Il modulo 4 - prevenzione conflitti interessi assegnazione del personale

IL PERSONALE DEL COMPARTO QUALI MODULI DEVE COMPILARE?

  • Il modulo 1 - interessi finanziari e conflitti di interessi
  • il modulo 2 - adesione appartenenza associazione organizzazione
  • Il modulo 3 - obbligo di astensione
  • Il modulo 4 - prevenzione conflitti interessi assegnazione del personale

CHI SONO I PARENTI E AFFINI ENTRO IL SECONDO GRADO?

Sono i genitori, figli, nipoti (figlio/a del figlio/a), fratelli e sorelle, nonni, cognati, suoceri, nipoti del coniuge (figlio/a del figlio/a del coniuge).

Quesiti sul modulo 1

NEL MODULO 1 DEVO COMUNICARE ANCHE I RAPPORTI DI COLLABORAZIONE SVOLTI A TITOLO GRATUITO?

Si, se questi rapporti possono generare un conflitto di interessi reale (ossia in grado di incidere negativamente oggi sull’esercizio delle mie funzioni), o potenziale (ossia in grado di incidere negativamente in futuro sull’esercizio delle mie funzioni).

Ad esempio devo dichiarare rapporti di collaborazione intercorsi con soggetti che hanno interessi o punti di contatto con l’attività del mio ufficio di appartenenza o con le pratiche a me affidate.

NEL MODULO 1 VANNO SEMPRE COMUNICATI I RAPPORTI DI COLLABORAZIONE RETRIBUITI?

Si, i rapporti di collaborazione in qualunque modo retribuiti vanno sempre comunicati a prescindere dalla valutazione di conflitto di interessi.

Quesiti sul modulo 1 bis

COSA SI INTENDE PER INTERESSE FINANZIARIO?

Per interessi finanziari si intende il prodotto del capitale impiegato ovvero il reddito di capitale.

Ad esempio i dividendi, gli utili, interessi, proventi da obbligazioni titoli e similari, etc…

Per approfondimenti si rinvia all’art. 44 del TUIR (DPR n. 917/1986).

COSA SI INTENDE PER PARTECIPAZIONE AZIONARIA?

Per partecipazioni azionarie si intendono azioni di Società per azioni (s.p.a) o quote di partecipazione a responsabilità limitata (S.r.l.).

Quesiti sul modulo 2

NEL MODULO 2, DEVO COMUNICARE LA MIA ADESIONE A QUALUNQUE TIPO DI ASSOCIAZIONE E/O ORGANIZZAZIONE?

Devo comunicare la mia partecipazione/adesione sia ad associazioni e/o organizzazioni i cui ambiti di interessi possono interferire con lo svolgimento dell’attività del mio ufficio, sia ad associazioni e/o organizzazione che operano nell’ambito sanitario, socio-sanitario, di ricerca e di tutela della salute.

Non va invece comunicata la adesione a partiti politici o associazioni sindacali.

Quesiti sul modulo 3

QUANDO DEVE ESSERE COMPILATO IL MODULO 3 SULL’OBBLIGO DI ASTENSIONE?

Il modulo va sempre compilato.

Si seleziona la voce SI solo nell’eventualità che ci si trovi in presenza di una delle condizioni in esso previste, ovvero in qualunque altra condizione che per ragioni di grave convenienza si ritenga doveroso comunicare perché in grado di interferire, concretamente o potenzialmente, con i propri doveri istituzionali.
In tutti questi casi è importante compilare il modulo tempestivamente, ossia prima dell’inizio dell’espletamento dell’attività “confliggente” e in ogni caso, in tempo utile a consentire al superiore gerarchico di gestire la pratica.
Nel caso non vi siano cause di astensione da dichiarare, selezionare NO.
Per comprendere meglio il contenuto dell’obbligo di astensione, vi invitiamo a leggere l’art. 6 bis della L. 241/1990 e l’art. 7 del DPR 62/2013 , oltre all’art. 4 commi 2 e 3 del Codice di comportamento aziendale.

COSA SUCCEDE SE NON MI ASTENGO IN PRESENZA DI UNA DELLE CONDIZIONI PREVISTE DAL MODULO 3?

In primo luogo ci si espone personalmente a responsabilità disciplinare, in secondo luogo l’omessa astensione potrebbe portare ad invalidare il procedimento amministrativo con possibile annullamento del provvedimento adottato. In questo caso potrebbero derivare ulteriori responsabilità anche di tipo amministrativo, contabile, civile e/o penale.

Quesiti sul modulo 4

Chi è tenuto alla compilazione?

Tutto il personale in servizio nell’Azienda sulla base di contratto di lavoro subordinato (tempo indeterminato e tempo determinato), anche quello a seguito di comando o istituto analogo, compreso il personale universitario integrato per l’assistenza.

Quando va resa la dichiarazione?

In fase di prima applicazione va resa immediatamente, da tutto il personale dipendente. La dichiarazione va aggiornata annualmente e in ogni caso all'atto della prima assegnazione al servizio/struttura, o in caso di trasferimento ad altra unità operativa o ancora in caso di conferimento di incarico (di funzione o dirigenziale) con responsabilità di gestione di risorse umane.

Cosa attesta la dichiarazione?

Il Codice di Comportamento Aziendale all’art.4, sancisce l’obbligo di astensione dei dipendenti pubblici in ordine a decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, di parenti o conviventi. Il dipendente, quindi, è tenuto a dichiarare la propria posizione relativa a vincoli di parentela o di affinità sino al secondo grado, di coniugio o di convivenza nell’ambito della propria struttura di appartenenza, ciò al fine di evitare che dipendenti legati da vincoli di parentela o di affinità sino al secondo grado, di coniugio o convivenza, prestino servizio nell’ambito della medesima struttura organizzativa in rapporto di subordinazione gerarchica.

Cosa si intende per “vincoli di parentela sino al secondo grado”?

Per GRADO DI PARENTELA si intende il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite (ad esempio: padre/madre/figlio/figlia/nonna/nonno/nipote/fratello/sorella).

Cosa si intende per “vincoli di affinità sino al secondo grado”?

Per GRADO DI AFFINITA’ si intende il vincolo tra un coniuge e i parenti dell'altro coniuge (ad esempio: suocero/suocera/cognato/cognata/figlio del coniuge/nipote del coniuge/nonno del coniuge).

Cosa si intende per vincolo di convivenza?

Si ritiene che possa farsi riferimento a quanto previsto dall’art. 1, comma 36, della Legge n. 76/2016: “si intendono per «conviventi di fatto» due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile”.