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Il 16 e il 17 aprile la scuola bolognese del sistema dell’Emergenza a convegno con i massimi esperti di gestione del Trauma intra ed extraospedaliero per fare il punto sui traguardi raggiunti ed il futuro della cura, quando l’intervento tempestivo rappresenta una chance in più per salvare una vita

Pubblicato il 17/04/2024 - Redattore Di Battista Ilaria Maria
Tra i temi affrontati anche l’intervento del Sistema di Emergenza e del 118 dell’Azienda USL di Bologna in occasione della maxi emergenza per l’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago artificiale di Suviana
Da sinistra D. De Maria - D. Celin - L. Gamberini - A. Longanesi - P. Bordon - G. Gordini - A. Franceschini - S. Baroncini - F. Franchini - C. Coniglio

Giunto alla XVIII edizione, anche quest’anno il congresso “Trauma: UpDate and Organization”, il 16 e il 17 aprile, ha riunito a Bologna da tutto il Paese i massimi esperti di gestione intra ed extra-ospedaliera del trauma, coordinati dai clinici del Trauma Centre dell’area metropolitana che ha sede all’Ospedale Maggiore. 

Molteplici i temi affrontati, frutto dell’impegno delle equipe multidisciplinari che ruotano attorno al Trauma Centre dell’Ospedale Maggiore, che da anni promuove e stimola formazione, innovazione clinica e ricerca: dal soccorso preospedaliero, all’elisoccorso, fino all’analisi dei dati del più grande gruppo di studio italiano sulla terapia intensiva, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS (https://giviti.marionegri.it). Nella due giorni di convegno non poteva mancare il riferimento anche all’ultima maxi-emergenza scaturita dall’esplosione di una turbina presso la centrale idroelettrica di Bargi, sul lago artificiale di Suviana.

L’intervento del Sistema di Emergenza e del 118 dell’Azienda USL di Bologna il 9 aprile a Suviana

Il 9 aprile scorso, infatti, la Centrale Operativa 118 Emilia Est è stata attivata dai Carabinieri del Comune di Vergato, a fronte di una chiamata al 112 effettuata da un testimone oculare presente sul luogo della tragedia. Una volta compresa la dinamica dell’incidente, ricondotta allo scoppio di un gruppo elettrogeno con conseguente incendio che aveva provocato diversi feriti con gravi ustioni, sono stati attivati tutti gli enti preposti alla tipologia di evento e sono stati fatti convergere in loco un numero progressivamente crescente di mezzi e professionisti con cui poter garantire tutti i possibili soccorsi. Benché inizialmente non si conoscesse con certezza il numero di persone coinvolte sono stati messi in campo:

  • quattro elicotteri sanitari (elibologna, elipavullo, eliravenna a cui si è aggiunto un elicottero del 118 della Toscana) che hanno trasportato tutti i codici più gravi (quattro codici 3 intubati e ventilati più un codice 2) negli Ospedali dotati di Centri Ustioni di Cesena, Parma e Pisa oltre che al Policlinico di Sant’Orsola.
  • due automediche, di area, che si sono alternate per oltre ventiquattrore ore dapprima per portare assistenza ai feriti e, in un secondo momento, per la constatazione delle vittime.
  • cinque ambulanze con infermiere per il prezioso compito di collegamento e trasporto delle equipe di sanitari e dei feriti tra il luogo dell’evento e la sede d’atterraggio degli elicotteri.
  • un mezzo dedicato alle maxiemergenze con a bordo autista soccorritore e infermiere per il supporto logistico/sanitario sin dalla prima ora.
  • un mezzo con un coordinatore della Centrale Operativa 118 Emilia Est per le azioni di coordinamento sul posto ed interfaccia con l’unità di crisi.

 

Mentre tutti i mezzi di soccorso accorrevano sul posto, fondamentale è stata l’azione anticipatoria di scouting dei posti letto disponibili (in regione e fuori regione), coordinata dal Medico Link di turno in Centrale Operativa 118EE in collaborazione con le altre centrali 118 di Parma, Firenze e dell’Ausl Romagna.

Essenziale, ma non scontata, in ragione della tipologia di evento, è stata la sinergia con tutti gli enti intervenuti: dalle Forze dell’ordine, alla Protezione Civile e, primi tra tutti, i Vigili del Fuoco che si sono adoperati in condizioni estreme per la ricerca e il primo soccorso fino all’ultimo disperso. Tutto ciò, mentre continuavano le routinarie e improcrastinabili richieste di soccorso che giungevano alla Centrale Operativa 118 la cui risposta è stata resa possibile grazie all’impegno straordinario di tutti i professionisti non operativi nell’area di Suviana.

L’incidente gestito il 9 aprile scorso dai professionisti dell’Emergenza e del 118 dell’Azienda USL di Bologna è frutto della maturità e dell’esperienza raggiunta da un sistema, in grado di fare scuola nel nostro Paese.

I traguardi raggiunti dall’Elisoccorso bolognese

Non a caso, l’elisoccorso felsineo - al servizio delle province di Bologna, Ferrara e Modena - ha da poco compiuto 35 anni di attività, attestandosi come il “più esperto” in Italia. Un traguardo raggiunto in virtù dell’elevato numero di pazienti soccorsi (nel 2023 sono state complessivamente 1053 le missioni, nell’ambito delle quali in 32 casi i pazienti sono stati trasfusi in setting extraospedaliero), in costante aumento negli ultimi anni, grazie alle aumentate capacità operative: volo notturno con possibilità di atterrare ovunque, così come durante le ore diurne. Da sempre innovatore, l’elisoccorso bolognese è stato inoltre il primo in Italia, assieme alla base di Grosseto, a dotarsi di emoderivati capaci di offrire una chance in più tra le terapie tempestive, in grado di modificare la prognosi nei pazienti più gravi. L’Azienda USL di Bologna gestisce inoltre l’elisoccorso della base di Pavullo nel Frignano (MO), elicottero di riferimento regionale dedicato al soccorso in ambiente impervio, in collaborazione con il soccorso alpino regionale. 

Ricerca e formazione i driver dell’esperienza maturata dal Trauma Centre dell’Ospedale Maggiore

Anche nell’ambito della ricerca l’Ospedale Maggiore di Bologna registra un primato: sono 124 i lavori originali pubblicati su rivista scientifica negli ultimi 4 anni da parte del gruppo di clinici del Trauma Centre, coprendo campi di ricerca che vanno dalla gestione di traumi e politraumi all’arresto cardiaco, alle emergenze neurologiche.

Giviti, il più grande gruppo di ricerca italiano sulla terapia intensiva, tramite i dati raccolti attesta ogni anno come le terapie intensive dell’Azienda USL di Bologna siano all’avanguardia e presentino indicatori che superano la media nazionale in termini di outcome dei pazienti e controllo delle infezioni.

Nel 2023 la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, dedicata prevalentemente alla gestione dei pazienti provenienti da PS, ha registrato il ricovero di circa 600 soggetti di cui circa la metà con Trauma Grave, di questi l’80% a fronte dell’accesso diretto al PS dell’Ospedale Maggiore mentre il 10% sottoposti a centralizzazione secondaria da Ospedali della rete territoriale.

Il 40 % (222) dei pazienti ricoverati ha subito almeno 1 intervento chirurgico, di questi l’80% in regime di emergenza/urgenza. La Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, inoltre, partecipa attivamente dal 2014 ad un importante progetto di benchmark internazionale chiamato PROSAFE.

Tali importanti risultati non possono essere scissi dall’ambito della formazione, erogata attraverso il Centro Giorgio Gambale, pilastro dell’attività aggiornamento dei professionisti nel bolognese.  Si pensi che, solo nell’ultimo anno, nei corsi di Simulazione Avanzata sono state erogate 4.718 ore di formazione, coinvolgendo complessivamente 492 persone (di cui 360 professionisti dell’Azienda USL di Bologna e 132 provenienti da altre sedi), a cui si aggiungono 225 studenti coinvolti in corsi teorico-pratici (di cui 168 dell’Azienda USL e 57 provenienti da altre aziende sanitarie). E così, anche il Centro di formazione Gambale contribuisce costantemente a sostenere la qualità e l’aggiornamento dei professionisti dell’Azienda USL di Bologna e di tantissime altre realtà sanitarie del nostro Paese che vengono a frequentare le attività di formazione a Bologna.