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Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) e la Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC)

Pubblicato il 23/05/2024 - Redattore Di Battista Ilaria Maria
Sabato primo giugno, l'equipe delle Cure Palliative e Bioetica a disposizione dei cittadini per spiegare il significato della Dichiarazione Anticipata di Trattamento.

Sabato primo giugno l'equipe delle Cure Palliative e Bioetica dell'Azienda USL di Bologna sarà a disposizione della popolazione per fornire informazioni e/o rispondere a quesiti, supportando la compilazione delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) e la Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC).

L’intento dell’equipe multidisciplinare e multiprofessionale di Cure palliative e bioetica è infatti quello di presentare, in modo laico, la possibilità che ogni cittadino ha di redigere le proprie DAT, spiegarne il significato e fornire il supporto nella loro eventuale compilazione.

Per ricevere maggiori informazioni e/o per richiedere appuntamento su DAT e PCC contattare la Centrale di Coordinamento della Rete di Cure Palliative Adulto chiamando il numero di telefono 0514966149 o scrivendo una mail a curepalliative.rete@ausl.bologna.it

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Dolore cronico, come affrontarlo

Il dolore cronico affligge in Italia circa 14milioni di persone, di questi circa 1 milione sono nella Regione Emilia-Romagna. Non fa distinzioni di sesso, e per alcuni può durare in media più di 8 anni mentre per altri può protrarsi per più di 20 anni. Se non trattato e affrontato adeguatamente, compromette seriamente la qualità di vita di chi ne soffre, non solo dal punto di vista fisico ma anche sotto il profilo psicologico, lavorativo e relazionale.

Ma che cos’è il dolore cronico e quando lo si può definire tale? Si tratta di un dolore che persiste o ritorna a essere presente in un arco temporale di 3 mesi, oppure che rimane presente per un mese dopo la risoluzione di un danno tissutale acuto o si associa a una lesione che non guarisce. Quali le cause? Principalmente è associato a malattie croniche, come le artriti, la fibromialgia, neuropatie, o anche le neoplasie. Ma ci sono anche le cefalee, dolore addominale cronico, lombalgie e tanto altro. Le malattie reumatologiche possono presentare più complicanze, come per esempio più autoimmunità contemporaneamente o un interessamento gastro intestinale oltreché muscolo-scheletrico.

Ma come lo si tratta? «Oggi abbiamo diversi strumenti a disposizione, e non solo farmacologici», premette Emanuele Piraccini, direttore dell'U.O. di Terapia del dolore della Ausl di Bologna. «A seconda dei casi, si può optare per antiinfiammatori e corticosteroidi o farmaci più potenti e impegnativi come gli oppiacei, gli antiepilettici o gli antidepressivi utilizzati per alcuni tipi di dolore neuropatico. Ma c’è anche la cannabis terapeutica, che è uno strumento farmacologico utilizzato dalla terapia del dolore per controllarne alcuni non responsivi ad altre terapie farmacologiche.  E si può arrivare anche a infiltrazioni eco e radio guidate, o tecniche di neuromodulazione con dispositivi a radiofrequenza o di neurostimolazione con dispositivi impiantabili, sia al di fuori del midollo spinale che al di fuori dei nervi periferici». E tra le scelte non farmacologiche? «Ci sono l’agopuntura, la ginnastica posturale, l’autogestione psicologica per il dolore, l’attività motoria adattata, l’ozonoterapia, e non ultimo alcuni nutraceutici che possono essere indicati dal medico». No al fai da te con gli integratori, avverte Piraccini, sottolineando anche che le scelte farmacologiche e le altre opzioni terapeutiche possono essere utilizzate dal medico in combinazione.

Ma come viene preso in carico il paziente che manifesta un dolore cronico dal SSN? «La persona viene inviata alla Terapia del dolore dal MMG, oppure da uno specialista. Dopo una prima valutazione del terapista del dolore viene proposto o consigliato un trattamento, che può includere diversi approcci, tra cui quello psicologico e nutrizionale. Perché il dolore va aggredito su più fronti, per permettere alla persona di avere una vita sociale e lavorativa senza difficoltà o quantomeno con minori difficoltà», sostiene Piraccini.

Chi ha dolore cronico, spesso, non riesce a fare una regolare attività fisica, con il rischio che il peso aumenti e il quadro si complichi. Per questo, le scelte da fare a tavola vanno riviste nell’ottica di un cambio di stile di vita, che comprende anche un’attività fisica adeguata al quadro clinico della persona. E bisogna sfatare il mito che basta muoversi: ogni caso ha un’attività fisica più indicata, come farà notare Stefania Degli Esposti, Direttore della UOC di Medicina Riabilitativa Sud dell’AUSL di Bologna, durante l’incontro medici-pazienti organizzato in occasione della XXIII Giornata del Sollievo da AMRER ODV, l’Associazione Malati Reumatici Emilia-Romagna, il 25 maggio presso la Casa del Quartiere Scipione dal Ferro di Via Sante Vincenzi 50 a Bologna.

«Il dolore è una malattia e cercare strategie farmacologiche e non per affrontarlo, oltre a divulgare sul come adottare un corretto stile di vita sostenibile e duraturo è un compito che a noi sta a cuore. Molti pazienti reumatologici convivono con situazioni di dolore cronico e in alcuni casi si ritrovano costretti anche ad abbandonare il lavoro. Se non trattato, il dolore ha implicazioni anche psicologiche e relazionali, innescando un circolo vizioso da cui può diventare difficile uscirne», afferma Daniele Conti, direttore di AMRER. Che invita a partecipare all’incontro di sabato 25 maggio, «Fare sensibilizzazione su questi temi, non solo a chi convive con il dolore cronico ma anche ai caregiver e alle persone che vogliono saperne di più, aiuta a creare una società più consapevole».

All’evento, oltre a Emanuele Piraccini e a Stefania Degli Esposti saranno presenti anche Enzo Spisni, docente di Fisiologia della Nutrizione presso l’Università di Bologna, e Marco Monti, direttore della UO Psicologia Ospedaliera, AUSL di Bologna 

L’evento è gratuito e si può partecipare in presenza fino a esaurimento posti. Per chi non può fisicamente raggiungere la sede dell’incontro, potrà seguire lo streaming sui canali social Facebook e YouTube di AMRER.