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Primo intervento a Bologna di rimozione di un tumore cerebrale con paziente sveglio

Pubblicato il 29/08/2013 - Redattore Di Nicolo Simona
Intervista a Antonio Fioravanti

E’ stato eseguito lo scorso 20 aprile (2012), all’Ospedale Bellaria, per la prima volta a Bologna, un intervento di craniotomia con rimozione di un tumore cerebrale su un paziente sveglio. Il team multidisciplinare che ha compiuto l’intervento era composto dai neurochirurghi Antonio Fioravanti e Eugenio Pozzati, dagli anestesisti Pier Paolo Damian e Maria Giulia Marzolla e dai neurologi Rosaria Plasmati, Francesca Pastorelli e Stafania Nassetti. La tecnica utilizzata consente di ottenere una asportazione completa del tumore, evitando la compromissione di altre aree sane del cervello come quelle che comandano i movimenti e il linguaggio.

Dottor Fioravanti, quali sono state le difficoltà in più rispetto ad un intervento tradizionale?

Innanzi tutto è necessaria una selezione accurata dei pazienti. Questo tipo di intervento, infatti, presuppone che vi sia una partecipazione importante da parte del paziente, che, mentre il cranio è aperto, è sveglio. I candidati a questo tipo di intervento, dunque, vengono valutati da un neuropsicologo per sapere prima se sono in grado di affrontare un intervento in queste condizioni.

In che modo il paziente deve collaborare?

Questa tecnica consente il doppio monitoraggio attraverso le apparecchiature e il rapporto diretto con il paziente sveglio, al quale viene chiesto di eseguire movimenti e pronunciare parole, per controllare in tempo reale gli effetti che l’intervento sta avendo sulle funzioni del paziente, soprattutto quelle del movimento e del linguaggio. In questo modo è possibile rimuovere più accuratamente il tumore e prevenire più efficacemente eventuali danni collaterali, consentendo un più rapido rientro della persona alla propria vita quotidiana.

Come si sviluppa l’intervento e quanto dura?

L’intervento si è concluso con successo in 5 ore, ed è stato articolato in tre fasi. La prima, preparatoria, con il paziente in anestesia generale, la seconda con l’asportazione del tumore con il paziente sveglio, e la fase conclusiva nella quale il  paziente è stato addormentato nuovamente.