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PDTA - processi di trasformazione in Azienda

Pubblicato il 10/01/2012
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Omnia mutantur” (Ovidio)


PDTA: “La migliore sequenza temporale e spaziale possibile, sulla base delle conoscenze tecnico-scientifiche e delle risorse professionali e tecnologiche a disposizione, delle attività da svolgere per risolvere i problemi di salute del paziente”.

Tutto qui?

I percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali sono “unicamente” questo?

Probabilmente questo non è affatto “tutto”. Anzi, spesso è solo l’inizio.

Di certo i processi di cura ed assistenza sono diventati sempre piu’ complessi ed articolati, composti da prestazioni sempre piu’ integrate ed interconnesse, erogate sia da singoli che da team di professionisti, in momenti e luoghi diversi e lontani. Sempre piu’ chiara risulta la consapevolezza che per generare valore è necessario connettere attori e fasi che invece oggi troppo spesso intervengono in modo non coordinato, non programmato, scaricando solo sul paziente l’onere della continuità, della ricerca dei differenti interventi, del raccordo, della trasmissione delle informazioni. E del risultato.

Già strutturare l’assistenza secondo il modello del PDTA rappresenta un impegno rilevante ed un cambiamento non marginale, che richiede una costante capacità di adattamento dell’organizzazione alle esigenze di funzionalità che un simile approccio impone. Ma soprattutto quello che succede, utilizzando sistematicamente lo strumento dei PDTA, è che tutta l’organizzazione cambia. Si trasforma, radicalmente.

Cambia di senso e di struttura, cambia nel contenuto e nelle modalità di funzionamento. Cambia anche se non vuole. Cambia anche se il processo è lungo, a volte nemmeno chiaramente visibile in superficie, sotterraneo. Cambia nella cultura e richiede a tutti coloro i quali la compongono di fare altrettanto, modificando modelli di pensiero e di comportamento.

Come affrontare questa vera e propria metamorfosi? Come comprendere fino in fondo le potenzialità, i limiti, le necessità, l’impatto sul “sistema azienda”?

Con quali strumenti il management, l’organizzazione, i professionisti possono affrontare, gestire e valorizzare la nuova e differente complessità che nederiva? Con quali modalità condividerne i contenuti con i cittadini?

Per parlarne, ci incontriamo a Bologna, il 22 giugno prossimo.

Massimo Annicchiarico