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La misura dell’anima, perché le diseguaglianze rendono le società più infelici

Pubblicato il 17/01/2011
Incontro
  • Dove Bologna, Libreria delle Moline
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La Costituzione italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, ma cosa significa questo?
Diritto a essere curati, diritto a non essere curati, diritto a non ammalarsi?
Ne parliamo in una serie di incontri dedicati a "La salute: bene comune".
 

Nell'incontro di giovedì 20 gennaio, alle 18.30 presso la Libreria delle Moline,via delle Moline 3/a a Bologna, si parlerà di

La misura dell’anima, perché le diseguaglianze rendono le società più infelici.

Fino al secolo passato, ogni aumentodel reddito procapite di una popolazione corrispondeva a un aumento delbenessere: maggiore speranza di vita, più salute, più opportunità.

Oggi non è più così: Kate Pickett e Richard G. Wilkinson, dueepidemiologi, dimostrano, misurando speranza di vita, salute fisica e mentale,dipendenze, coesione sociale, tasso di omicidi e violenze..., che i paesisviluppati hanno superato una soglia oltre la quale non è il reddito di unpaese, ma l’uguaglianza o la disparità di reddito a determinare il benessere oil malessere dei suoi abitanti.

Presentano il libro: 

Chiara Bodini, Centro Salute Internazionale, Università diBologna

e

Barbara Curcio Rubertini, Università di Bologna, Scuola di dottorato in Sanità pubblica