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Giovani caregiver

Pubblicato il 05/07/2023

Quando un componente della famiglia si ammala, soffre di una patologia cronica, di una malattia mentale, o di una disabilità, spesso sono i giovani, figli, fratelli o nipoti, presenti durante la giornata, a farsi carico delle attività di assistenza necessarie per accudirlo: dal gioco alla somministrazione dei medicinali, per periodi lunghi o brevi della sua giornata.

Si diventa così giovani caregiver, assistenti, senza saperlo, sottraendo tempo allo studio, allo sport, alle attività ricreative.

Ci si responsabilizza alla cura, alla mediazione culturale, si apprendono lessico e azioni sanitarie e percorsi socio-assistenziali, ci si fa carico del supporto organizzativo, della cura della persona e della casa, ci si interessa del budget familiare, si offre sostegno anche emotivo e psicologico.

È un ruolo che si può tradurre in diversi livelli di “carico”, talvolta anche in soddisfazione e gratificazione, ma senza dubbio i giovani caregiver necessitano a loro volta di sostegno e accompagnamento in relazione ai propri compiti evolutivi: non è raro infatti che manifestino fatica nel percorso scolastico, stress piscologico, difficoltà a trovare occasioni di tempo libero per i propri coetanei.

In Italia si stima che siano oltre 390mila i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni: si pensa che questa popolazione rappresenti il 6,6% dei cittadini di quella fascia di età.

Significa oltre 5300 giovani caregiver presenti in Emilia-Romagna, anche se si immagina una elevata presenza di sommerso. Le evidenze inoltre ci dicono che in alcuni casi si diventa giovani caregiver anche già a 5 anni.

Lo sportello di supporto ai caregiver distrettuale vuole far emergere il ruolo dei giovani caregiver e rafforzare la consapevolezza del loro ruolo all'interno delle famiglie e della comunità locale. 

Dall'identificazione dei bisogni e dall'attenzione alle diverse situazioni, lo sportello individua gli strumenti più adeguati per offrire, oltre al supporto, anche la protezione necessaria al fine di preservare il percorso di crescita del giovane caregiver.