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Le domande più frequenti in tema di donazione

Pubblicato il 24/04/2024

Grazie al trapianto, ogni anno, migliaia di persone trovano una cura efficace e tornano ad una vita piena, infatti, chi riceve un trapianto può tornare al lavoro, fare sport e avere figli.

La maggioranza delle religioni o confessioni religiose sostengono senza alcun dubbio la donazione e il trapianto degli organi, in quanto lasciano libero l’individuo di decidere, tutte raccomandano che sia frutto di una scelta libera e consapevole. Le religioni Ebraica, Islamica e dei Testimoni di Geova non pongono nessuno ostacolo alla donazione e al trapianto.
La Chiesa Cattolica ha sottolineato in molte occasioni che la donazione degli organi è un atto supremo di generosità, carità e amore.

Per dichiarare la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti si può scegliere tra le seguenti modalità:

• COMUNE: firmando il modulo per la dichiarazione di volontà al rilascio o al rinnovo della carta d'identità

• AIDO - Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, utilizzando una di queste opzioni:
o online, se si è in possesso della SPID o della firma digitale
o presso una delle sedi dell'associazione

• AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL) di riferimento, firmando il modulo per l'espressione di volontà

• TESSERINO del CNT o TESSERINO BLU del Ministero della Salute, oppure una delle donor card distribuite dalle associazioni di settore; in questo caso è necessario compilare, firmare, stampare la tessera e conservarla tra i propri documenti personali. Inoltre è opportuno comunicare la propria decisione ai familiari

• FOGLIO BIANCO: riportare i propri dati, la volontà sulla donazione, data di sottoscrizione e firma; anche in questo caso è necessario custodire questa dichiarazione tra i propri documenti personali

Questi modi sono tutti pienamente validi ai sensi di legge. La dichiarazione resa al COMUNE, all'AIDO e all'ASL è registrata nel Sistema Informativo Trapianti e consultabile dai medici per verificare, in caso di necessità, l’esistenza di un’espressione di volontà sulla donazione.
Si può cambiare idea sulla donazione in qualsiasi momento poiché, in caso di accertamento della volontà espressa in vita, fa sempre fede l’ultima dichiarazione resa in ordine temporale. Non esistono limiti di età per esprimersi sulla donazione di organi e tessuti.

No, il rispetto della volontà della persona è sovrano, per questo è opportuno comunicare la propria scelta ai familiari, a garanzia dello stesso, i sanitari sono tenuti a consultare il Sistema Informativo trapianti prima di avanzare la proposta donativa.

Hanno titolo ad esprimersi i familiari aventi diritto (coniuge non legalmente separato o convivente more uxorio o , in mancanza, i figli se di età non inferiore ai 18 anni o, in mancanza di questi ultimi, i genitori ovvero il rappresentante legale, nel caso di donatore minorenne è necessaria la dichiarazione di entrambi i genitori).

- Persone che, dopo essere state curate nelle Unità di Terapia Intensiva in Ospedale, purtroppo muoiono a causa di una lesione primitiva e irreversibile al cervello (emorragia, trauma cranico, aneurisma, ecc.) o di un prolungato arresto cardiaco che ha provocato al cervello un irreparabile danno da mancanza di ossigeno, causando la morte della persona.
- Persone che hanno avuto un arresto cardiaco, che sono state tempestivamente soccorse e curate in un Centro Specialistico Cardiologico con l’ausilio di una macchina che sostituisce temporaneamente il cuore e i polmoni. Quando le cure non vanno a buon fine e il decesso avviene per arresto cardiaco, una volta accertata la morte, si possono donare gli organi e i tessuti, poiché essi hanno continuato a essere nutriti dal sangue che circola grazie alla macchina.
- Persone che, dopo essere state curate nelle Unità di Terapia Intensiva in Ospedale, purtroppo muoiono quando le cure non vanno a buon fine e il decesso avviene per arresto cardiaco. Una volta accertata la morte, si possono donare gli organi e i tessuti se essi vengono nutriti dal sangue che circola grazie all’applicazione, immediatamente dopo la morte, di una macchina che sostituisce temporaneamente il cuore e i polmoni.
- Persone viventi che donano un rene o una porzione di fegato (intervento tecnicamente chiamato “split”). Dal 2012 è consentito anche il trapianto parziale di polmone, pancreas e intestino (Legge19 settembre 2012 n. 167); nel gennaio 2023 è stato eseguito il primo trapianto di polmone da donatore vivente in Italia mentre interventi simili per pancreas e intestino non sono ancora stati realizzati nel nostro Paese.

L’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata con specifici esami. In qualche caso, la malattia di uno o più organi non pregiudica l’utilizzazione di altri organi o tessuti per il trapianto.

Assolutamente sì, in quanto per la Legge Italiana l’accertamento e la certificazione di morte sono un atto obbligatorio e vengono effettuati in tutti i casi di morte indipendentemente dalla volontà di donazione degli organi. La donazione rappresenta un’opportunità che viene proposta solo dopo la certezza della morte della persona.

- L’accertamento e la certificazione di morte a causa di una lesione cerebrale sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista rianimatore, neurofisiopatologo) diversi dal medico curante del reparto e indipendenti dall’équipe che effettuerà il prelievo e il trapianto. Questi medici accertano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione della durata di almeno 6 ore.
- L’accertamento e la certificazione di morte a causa di un arresto cardiaco viene effettuata da un medico utilizzando un elettrocardiogramma che deve dimostrare l’assenza di qualsiasi attività cardiaca per almeno 20 minuti continuativi.

Nelle sale operatorie di tutti gli ospedali pubblici e privati accreditati dalla Regione o dal Ministero, da équipe medico-chirurgiche specializzate; ciò avviene nel rispetto assoluto dell’integrità del donatore e secondo le stesse procedure applicate per qualsiasi intervento chirurgico di routine. Se la famiglia lo desidera, il COORDINAMENTO OSPEDALIERO PROCUREMENT restituisce un feedback circa l’esito della donazione, ai familiari aventi diritto che lo richiedono, attraverso il Centro Regionale Trapianti Emilia Romagna.

Gli organi prelevati vengono trapiantati a riceventi selezionati tra tutti quelli iscritti in lista d’attesa di trapianto. La selezione è effettuata in base a criteri oggettivi e trasparenti (compatibilità clinica ed immunologica) che favoriscono la massima riuscita del trapianto.

Il trapianto rappresenta una terapia efficace per persone affetti da gravi patologie, non curabili con altri trattamenti medici.

Si parla di terapia salva vita nel caso in cui la grave insufficienza riguardi il cuore, il fegato, i polmoni e l’intestino. Per il rene e il pancreas, il trapianto costituisce la terapia sostitutiva naturale, molto più efficace e tollerabile rispetto alla dialisi o alla somministrazione di insulina. Le malattie per le quali si può rendere necessario un trapianto sono molteplici e variano a seconda dell’organo. Ad esempio, la cirrosi per il fegato; la cardiomiopatia per il cuore; la fibrosi cistica per il polmone.

I tessuti prelevati vengono conservati in banche appositamente attrezzate e accuratamente controllati e verificati prima di essere trapiantati sul ricevente.

Reni, fegato, cuore, pancreas, polmoni e intestino.

Cornee, tessuto osseo, cartilagini, tendini, cute, valvole cardiache, vasi sanguigni.

Si può essere donatori viventi di rene e di una porzione del fegato (l’intervento è tecnicamente chiamato “split”). Dal 2012 è consentito anche il trapianto parziale tra persone viventi di polmone, pancreas e intestino (Legge19 settembre 2012 n. 167); nel gennaio 2023 è stato eseguito il primo trapianto di polmone da donatore vivente in Italia mentre interventi simili per pancreas e intestino non sono ancora stati realizzati nel nostro Paese

Si può essere donatori viventi di sangue, midollo osseo, “tessuti residuati da interventi chirurgici” (membrana amniotica, teste di femore, vene safene)

Non esistono dei veri e propri limiti di età per la donazione di organi. Oggi, siamo in grado di utilizzare organi che fino a qualche anno fa non sarebbero mai stati prelevati a scopo di trapianto. Le donazioni di ultra ottantenni, per il fegato e il rene, non sono più fatti aneddotici.

Assolutamente si, il corpo del defunto, dopo il prelievo, viene ricomposto accuratamente nel più grande rispetto ed è a disposizione dei congiunti per le procedure relative alla sepoltura, tranne nel caso che sia a disposizione della magistratura in caso di morte per cause non naturali.

No, i sanitari hanno l’obbligo deontologico di curare le persone e cercare di salvarle dalla morte. Quando le cure non ottengono il risultato sperato e la persona deceduta era favorevole alla donazione, i suoi organi possono essere donati per curare altre persone in attesa di un trapianto.

No, è illegale vendere o comprare organi e tessuti umani. La donazione degli organi e tessuti è un atto di solidarietà anonimo e gratuito. I costi del trapianto sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Non è possibile alcun tipo di remunerazione economica, inoltre il personale sanitario ed amministrativo impegnato nelle attività di prelievo e di trapianto è tenuto a garantire l'anonimato dei dati relativi al donatore ed al ricevente.