Ictus. Premio europeo per la Rete Stroke con sede all’Ospedale Maggiore di Bologna
L’Ospedale Maggiore, Azienda Usl di Bologna, “Centro ORO” nell’ambito del ESO-Angels Awards, il premio internazionale promosso dall’European Stroke Organization (ESO), dall’Italian Stroke Organization e dalla World Stroke Organization, con l'obiettivo di costruire un network di ospedali “stroke ready” di eccellenza in tutta Europa.
Tra le motivazioni che hanno portato alla premiazione, l’alta qualità nell’assistenza ai pazienti colpiti da ictus, determinata da parametri quali i volumi elevati di attività e di trattamenti tempo-dipendenti, trombolisi e trombectomia, che consistono rispettivamente nello sciogliere il coagulo che ostruisce il vaso sanguigno entro 45-60 minuti dall’arrivo in pronto soccorso e nell’asportazione meccanica del coagulo entro 90-120 minuti.
Nel 2020, la Neurologia dell’Ospedale Maggiore ha ricoverato più di 1.200 pazienti, oltre 800 dei quali con ictus. La Stroke Unit del Maggiore, con 269 trattamenti, è risultata il 1° centro italiano per numero di trombolisi in soggetti con ictus ischemico e il 2° per il numero di trombectomie meccaniche, con 190 trattamenti eseguiti dal team di Neuroradiologia Interventistica.
Questo risultato è frutto di un lavoro di squadra, a 2 anni dall’avvio della rinnovata Rete Stroke Metropolitana, che vede la centralizzazione presso l’Ospedale Maggiore di tutti i pazienti con ictus candidati a terapie di riperfusione tempo-dipendenti come trombolisi e trombectomie.
Coordinata da Andrea Zini, la Rete Stroke Metropolitana vede tra i suoi punti di forza la piena sinergia e collaborazione tra il Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Azienda USL di Bologna, diretto da Giovanni Gordini, e le strutture dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche che hanno sede all’Ospedale Maggiore, ovvero la Neurologia e Stroke Unit dirette dallo stesso Zini, la Neuroradiologia interventistica, diretta da Luigi Simonetti, la Neuroriabilitazione, diretta da Roberto Piperno.
Di cruciale importanza per l’attività è anche la collaborazione con le altre stroke unit della Rete, quella del Policlinico di S. Orsola e degli Ospedali di Bentivoglio, Porretta Terme e San Giovanni in Persiceto.
Percorso Ictus
Gli operatori della Centrale Operativa 118 Emilia Est sanno individuare un paziente con potenziale ictus, grazie ad un protocollo specifico che prevede l’utilizzo di una scala ad hoc (Cincinnati Pre-Hospital Scale) attraverso poche semplici domande, ed attivare così il percorso più tempestivo che dal luogo dell’evento si conclude al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, se il paziente è candidabile alle terapie di riperfusione (trombolisi e/o trombectomia).
Se non è candidabile, invece, il paziente viene trasportato al Pronto Soccorso di uno degli ospedali che compongono la Rete Stroke metropolitana: Policlinico di S.Orsola, Ospedali di Bentivoglio, Porretta Terme e San Giovanni in Persiceto.
Dopo la prima valutazione dell’infermiere della Centrale Operativa 118, già sul luogo dell’evento il personale dei mezzi di soccorso procede alla verifica immediata della presenza dei sintomi dell’ictus e condivide in tempo reale, 24 ore su 24, il quadro clinico con il neurologo dello Stroke Team dell’Ospedale Maggiore. Se la diagnosi è confermata viene attivato il Codice Ictus ed allertato il Pronto Soccorso del Maggiore che attiva lo Stroke Team, che sarà così pronto ad accogliere il paziente non appena giunto in PS.
All’arrivo al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, il paziente è tempestivamente rivalutato dallo Stroke Team, composto dal neurologo e un infermiere della Stroke Unit, e da un medico ed un infermiere dell’Area Rossa del Pronto Soccorso. Vengono eseguiti tutti gli accertamenti diagnostici necessari, in particolare neuroradiologici, per definire il quadro clinico ed eventualmente procedere con le terapie di riperfusione (trombolisi e/o trombectomia).
Successivamente il paziente viene ricoverato nella Stroke Unit del Maggiore. Nel corso del ricovero vengono eseguiti ulteriori approfondimenti diagnostici per individuare le cause dell’episodio di ictus e prevenirne quindi il ripetersi in futuro.
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