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Effetti del Long-Covid, il ruolo della Rete di Neuroscienze e Neuroriabilitazione nello studio dell’ISS

Pubblicato il 28/01/2022 - Redattore Di Nicolo Simona

Bologna, gennaio 2022 – Superare le criticità in tema di Long-Covid con interventi finalizzati ad incrementare le conoscenze e ad uniformare l’approccio al trattamento: è l’obiettivo del progetto promosso dall’Istituto Superiore di Sanità al quale, per la sua attuazione e realizzazione, contribuisce attivamente anche la Rete IRCCS Neuroscienze e Neuroriabilitazione.

L’iniziativa, biennale, dal titolo Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione COVID-19 (Long-COVID), trova fondamento nel fatto che in un numero importante di persone colpite dal virus le manifestazioni cliniche non si esauriscono nelle prime settimane della fase acuta sintomatica e che nonostante il vasto impatto clinico della condizione, sono ancora largamente incomplete le conoscenze sulla sua frequenza e volume, lo spettro di caratteristiche cliniche con cui si manifesta, gli strumenti ottimali per la sua valutazione e diagnosi.
Strategico, si diceva, il coinvolgimento di alcune delle Reti costituite dal Ministero della Salute, tra cui RIN – che assieme alla Rete Cardiologica e alla Aging ha una maggiore attinenza al tema specifico – poiché, come scrive l’ISS, «gli IRCCS rappresentano strutture di eccellenza che perseguono finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari e sono strutture di supporto tecnico ed operativo agli altri organi del SSN al fine del perseguimento degli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale in materia di ricerca sanitaria e per la formazione del personale». Ed infatti importanti sembrano proprio essere le conseguenze neurologiche e cardio-respiratorie legate alla condizione di Long-COVID, con gli anziani maggiormente colpiti dei giovani.
Di qui il coinvolgimento di RIN, articolato su più versanti: «Assieme ad altri partners – spiega il Presidente, Raffaele Lodi – contribuiremo, basandoci sulle informazioni provenienti dal nostro osservatorio, che consta attualmente di 30 IRCCS associati, all’identificazione dei centri di diagnosi e assistenza al Long-Covid presenti in Italia; RIN, inoltre, prende parte al tavolo di lavoro per la definizione di buone pratiche per la presa in carico dei pazienti dal quale scaturirà, congiuntamente, un documento in cui la Rete offrirà un contributo legato alle condizioni di pertinenza neurologica e agli aspetti riabilitativi».

RIN, infine, metterà a fattor comune il proprio expertise nella definizione dei contenuti per la predisposizione di un sito web istituzionale informativo di riferimento sulla condizione.

 

fonte: Rete RIN 

Foto: ISS