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M6 C2 2.1 - Integrating sleep-wake oscillatory activities and liquid biopsy as innovative biomarkers for multimodal diagnosis in preclinical and prodromal Alzheimer's disease

Pubblicato il 07/03/2025
Principal Investigator: Federica Provini
Sintesi

Codice Progetto: PNRR-MCNT2-2023-12377357 - sezione del bando Malattie Croniche non Trasmissibili (MCnT2) ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali
Progetto iniziato il 31/8/2024 e si concluderà il 30/8/2026 con possibilità di proroga di 6 mesi approvata dal Ministero della Salute
Soggetto Attuatore/beneficiario: IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Azienda USL di Bologna
Finanziamento approvato: euro 999.000

n. 4 Unità Operative partecipanti :

UO 1 IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche (ISNB), Bologna - Prof.ssa Federica Provini, euro 340.400
UO 2 IRCCS Oasi di Maria Santissima, Troina (EN) – Prof. Raffaele Ferri, euro 237.700
UO 3 IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, Pozzilli (IS), Prof. Andrea Romigi, euro 270.000
UO 4 Sapienza Università di Roma Prof. Claudio Babiloni, euro 151.200
siamo in attesa di ricevere dal Ministero della Salute  l’importo a titolo di acconto da  distribuire  a tutte le Unità Partecipanti, pari al  40% del finanziamento assegnato

Oggetto

Lo studio, che si concentra sulla diagnosi precoce della Malattia di Alzheimer, ha l’obiettivo di definire nuovi modelli per individuare la malattia prima che i sintomi diventino evidenti. Questo verrà fatto studiando le modificazioni del sonno e del ritmo sonno-veglia in persone con lievi disturbi di memoria. Un aspetto originale del progetto è l'uso di un breve elettroencefalogramma (EEG) durante il giorno per valutare se può riflettere i problemi di sonno durante la notte. Questi dati consentirebbero di poter utilizzare uno strumento facilmente applicabile su ampia scala, l’elettroencefalogramma, per il riconoscimento di alterazioni del sonno, senza dover ricorrere ad indagini complesse e con lunghi tempi d’attesa, come lo studio del sonno. Combinando le diverse informazioni con i dati biologici, verrà creato un indicatore che, appunto, possa prevedere chi è a rischio di sviluppare l'Alzheimer.

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