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Atlante dei funghi velenosi della provincia di Bologna

Pubblicato il 22/08/2023

Consultando un’opera micologica del 1885 di Girolamo Cocconi, illustre botanico emiliano (in questo caso anche micologo), si legge, con un certo interesse e curiosità, che nel Bolognese, a quei tempi, erano conosciute come velenose pochissime specie di funghi, ed in particolare Agaricus pantherinus, “comune nei boschi dei colli e dei monti, assai venefico” e Agaricus muscarius, “fungo velenosissimo, raccogliesi nei monti Porrettani né querceti in autunno, specialmente dopo piogge prolungate".

Meno di un secolo dopo, Nino Arietti e Renato Tomasi, nel primo libro divulgativo sui funghi velenosi (la prima edizione è del 1969, la seconda, ampliata, del 1975), scrivevano, riferendosi a tutta l’Italia (se non all’Europa), che “le specie realmente dannose sono all’incirca una cinquantina, pure se forse qualcuna rimane ancora da scoprire”.

Oggi si sa che i funghi velenosi (o potenzialmente tali) sono in numero decisamente maggiore ed è possibile constatare, scorrendo il presente Atlante, che possono trovarsi in quantità anche in una estensione territoriale limitata come è quella della nostra provincia: in altre parole, è facile incontrarli, non altrettanto conoscerli bene tutti.

Questo Atlante è stato preparato, tra l’altro, per evidenziare a tutte le persone interessate alla micologia che la probabilità di rinvenire specie pericolose è ovunque alta e che, se si intende raccogliere i funghi per consumarli, l’unica possibilità per non restare vittime di un avvelenamento è quella di mantenere sempre un comportamento ispirato alla massima prudenza e di rivolgersi all'Ispettorato micologico per il controllo dei funghi raccolti.

L’Atlante è costituito da una parte generale, ove vengono sinteticamente descritte 13 diverse sindromi causate dai funghi e riportate, per ciascuna, le specie fungine che ne possono essere la causa; successivamente da 141 schede che descrivono altrettante entità fungine velenose presenti in provincia di Bologna.