Cerca

Giornata Mondiale per la Sicurezza delle Cure, focus sulle terapie farmacologiche. A Bologna un Patto tra istituzioni, ordini professionali e cittadini per una gestione appropriata e prudente delle terapie antibiotiche

Pubblicato il 17/09/2022 - Redattore De Frenza Francesca
Prima in Italia, a Bologna la struttura complessa interaziendale “Stewardship antimicrobica” che coinvolge tutte le Aziende sanitarie dell’Area metropolitana, diretta da Fabio Tumietto, infettivologo dell’Azienda USL di Bologna

 

Sabato 17 settembre in Cappella Farnese pressoPalazzo d’Accursio, in collaborazione con la Presidente della Commissioneconsiliare Salute e Welfare del Comune di Bologna, i direttori generali delleAziende sanitarie di Bologna e Provincia (Policlinico di Sant’Orsola IRCCS,Istituto Ortopedico Rizzoli IRCCS, Azienda USL di Imola e Azienda USL diBologna), il presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana,l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, ilMagnifico Rettore dell’Università di Bologna, i presidenti degli Ordiniprofessionali sanitari provinciali (Medici, Medici Veterinari, Farmacisti,Professioni Infermieristiche, Ostetriche e Professioni Sanitarie) il Presidente AIOP Bologna hanno firmatoun patto con il quale si impegnano formalmente, ognuno per i propri ruoli eambiti di competenza, a migliorare e rinforzare gli elementi di conoscenzalegati ad una prescrizione inappropriata degli antibiotici, auspicando lamassima collaborazione da parte della popolazione, che sensibilizzata edinformata sarà maggiormente disponibile ad attenersi alle raccomandazioniricevute dai professionisti stessi.

Per la prima volta in Italia, a Bologna è nata lastruttura complessa dedicata alla “Stewardship Antimicrobica”, istituitanell’ambito del Dipartimento Interaziendale di Gestione Integrata del RischioInfettivo, d’intesa con le Aziende sanitarie dell’Area Metropolitana (AUSLBologna/IRCCS delle Scienze Neurologiche, AUSL Imola, IRCCS AOU S.Orsola-Malpighi e IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli) e l’Alma Mater Studiorum.

Guidata da Fabio Tumietto, infettivologodell’Azienda USL di Bologna, ha lo scopo di promuovere l'uso appropriato degliantibiotici - a partire dalla scelta del farmaco, del dosaggio, della via edella durata della somministrazione - nonché di controllare e mettere in campoazioni coordinate e condivise sia in ospedale che sul territorio, per ridurreal minimo le infezioni correlate all’assistenza. Una sfida importante cherichiede la consapevolezza e la responsabilità di ciascuno: dalle istituzioni,a tutti i professionisti sanitari, ai cittadini, ai caregiver.

Sensibilizzare l’attenzione al problema,promuovere la formazione dei professionisti, condividere le linee guida fruttodella ricerca realizzata in ambito intra ed extra ospedaliero per controllareinsieme la resistenza agli antibiotici sono dunque le tre principali aree diintervento di questa nuova organizzazione aziendale. Essa, contando suun’equipe multidisciplinare e multiprofessionale, mira a condividere strategie,strumenti e scelte terapeutiche tra tutti i professionisti sanitari che operanonei presidi ospedalieri, così come sul territorio. Un importante nodo diintervento, infatti, risiede proprio nel favorire il dialogo diretto tra lecure ospedaliere e l’organizzazione territoriale, monitorando con attenzione laterapia farmacologica fornita alle dimissioni, le modalità di prosecuzione inaltri setting assistenziali (domicilio, CRA, RSA), ed ulteriori prescrizioni diterapie antimicrobiche ad opera del medico di Medicina generale.

L’appropriatezza prescrittiva, la riduzione diprescrizioni, l’attenzione alla somministrazione, al tempo di esposizione,nonché all’efficacia terapeutica sono azioni che possono fare la differenzanella salute dell’intera comunità garantendo la sicurezza delle terapie, inparticolare dei soggetti più fragili. Proprio questi ultimi, attraverso un’appropriatagestione dei farmaci, potranno evitare ospedalizzazioni e complicanze cherappresentano un costo umano, sociale, ed economico.

Solamente in Italia, ogni anno sono 11 mila imorti da infezioni resistenti agli antibiotici, senza dimenticare che il 70%degli antimicrobici è impiegato in ambito non umano, ma animale e zootecnico. Suquesto fronte, peraltro, la struttura interaziendale ha già avviatocollaborazioni con il Dipartimento di Medicina veterinaria per promuovere lacorretta formazione dei futuri veterinari, con l’intenzione di pianificareulteriori azioni a supporto dell’attività delle strutture di sorveglianza emonitoraggio degli allevamenti di animali, dove l’eccessivo ricorso agliantibiotici contribuisce in buona parte all’incremento della resistenza agliantimicrobici.

Una sfida globale che, dopo il Covid-19,rappresenta l’emergenza per la sicurezza delle cure del presente e del futuro.