Cardiomiopathy Club. Le aritmie ventricolari nelle cardiomiopatie
Lo studio delle cardiomiopatie ha avuto un grande impulso negli ultimi anni grazie allo sviluppo delle tecniche di immagine, all’aumentare delle conoscenze genetiche, alla disponibilità di nuovi farmaci e dispositivi. Queste patologie, pur se a minor prevalenza rispetto alla malattia coronarica, alle patologie valvolari o alle aritmie, hanno un peso prognostico importante. Infatti il rischio aritmico del paziente con cardiomiopatia rappresenta ancora una sfida per il clinico e la scelta della strategia terapeutica o del dispositivo più appropriato è un atto complesso, che richiede un’ampia esperienza e competenza in ambito non solo elettrofisiologico ma anche clinico e di imaging.
Da più di due anni la Cardiologia dell’Ospedale Maggiore dell’Ausl di Bologna e la Unit Cardiomiopatie dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze organizzano un Cardiomyopathy Club a cui partecipano altre cardiologie italiane. Durante questi incontri clinici vengono discussi casi complessi e confrontate le rispettive esperienze.
Il congresso del 8 giugno vede la partecipazione di un centinaio di cardiologi italiani, tra i relatori saranno presenti diversi esperti nazionali oltre a un intervento in collegamento di Martin Maron da Boston, dal centro di riferimento mondiale per le Cardiomiopatie Ipertrofiche.