5 gennaio 2022 - 14:11

Una giungla di regole tra annunci e realtà: cosa si può (e deve) fare

Domanda e risposta con Davide Resi dell’Ausl di Bologna per fare chiarezza su test, tempi e termini

di Daniela Corneo

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Dubbi, normative che cambiano in pochi giorni, ritardi dovuti ai contagi che aumentano esponenzialmente, lacci della privacy che bloccano le comunicazioni. Abbiamo chiesto a Davide Resi, dirigente medico del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna di spiegarci passo passo come agire se si prende il Covid o si è contatto stretto di una persona positiva.

Isolamento e quarantena: qual è la differenza?

Si è in isolamento quando c’è un’infezione in atto e da quel momento si diventa pazienti affetti dalla malattia; si è in quarantena quando si è contatti ad alto rischio di un positivo e si potrebbe avere in incubazione l’infezione.

Ho dei sintomi riconducibili al Covid: cosa faccio? Vado in farmacia o dal medico?

In farmacia con dei sintomi non si deve andare, perché la farmacia fa i test solo per screening. Come per ogni malattia, chiamo il mio medico curante che decide se si tratta di sospetto Covid; in questo caso mi prenota una tampone molecolare presso la Ausl che al momento fa solo tamponi molecolari in entrata e in uscita dall’isolamento, nonostante la normativa nazionale ritenga valido anche l’antigenico per accorciare i tempi della diagnosi.

Se il tampone fatto dalla Ausl risulta positivo?

Viene prodotto un provvedimento di isolamento che viene trasmesso in automatico a Prefettura, sindaco e medico di medicina generale del positivo. Al positivo arriva solo se la sua mail è depositata presso la Ausl, altrimenti il diretto interessato non riceve il provvedimento, cosa che succede 9 volte su 10. Fra qualche giorno la Ausl per ovviare a questo problema invierà un sms a tutti i positivi, invitandoli a comunicare i propri dati e la propria mail.

Sono positivo e in isolamento, ma non ho ricevuto la mail. A chi mi rivolgo?

La prima cosa che devo fare da positivo è comunicare al mio medico l’esito del tampone, chiedergli se ha ricevuto il mio dispositivo di isolamento e accertarmi che abbia comunicato i miei dati alla Ausl che potrà così inviarmi le successive comunicazioni. Presto i provvedimenti (anche quelli di quarantena) saranno pubblicati sul fascicolo sanitario elettronico.

Sono asintomatico e faccio un test rapido in farmacia o un molecolare in un centro privato per controllarmi: risulto positivo. Cosa succede?

Dalla farmacia il referto viene trasmesso direttamente all’Ausl che, senza più fare il molecolare di controllo, fa scattare il provvedimento di isolamento e tutto procede come indicato sopra. Se ci si affida a un centro privato, bisogna accertarsi che questo comunichi gli esiti dei test alla Ausl, perché quando questo non avviene la Ausl non sa della positività del paziente e non può attivare l’iter.

Quando finisce l’isolamento?

Se non sono vaccinato o sono vaccinato da più di 120 giorni, dopo 10 giorni con un test negativo, o dopo 7 giorni e un test negativo se ho la dose booster o la seconda dose da meno di 120 giorni.

Chi prescrive il tampone di fine isolamento?

A qualche giorno dalla fine del periodo di isolamento che mi riguarda, chiamo il medico che stabilisce se sono finiti o meno i sintomi. Se ormai sono asintomatico, il medico mi prescrive un test dopo 10 o 7 giorni e, se negativo, fa il certificato di guarigione. Se la Ausl ha posto per il tampone solo dopo molti giorni, d’accordo con il medico posso anche rivolgermi a un centro privato assicurandomi però sempre che l’esito venga poi trasmesso all’Ausl che, se negativo e con il certificato di guarigione del medico,certificherà la fine isolamento.

No al fai-da-te dei tamponi se c’è un provvedimento di isolamento.

Non bisogna muoversi in autonomia facendo i tamponi prima dei giorni stabiliti dalla normativa, perché non sono ritenuti validi. Bisogna farli nei tempi stabiliti dalla legge e dopo aver sentito il medico.

Sono il contatto stretto o il convivente di un positivo. Cosa faccio?

Si deve attendere di essere contattati dalla Ausl attraverso il tracciamento, ma entro 10 giorni sarà attiva una pagina web della Ausl che permetterà ai parenti e ai contatti stretti di segnalarsi. Quello della quarantena è un sistema basato fondamentalmente sul tracciamento e sulla responsabilità dei singoli individui.

Quanto si resta in quarantena?

«Dieci giorni con test finale se non si è vaccinati; 5 giorni con test finale se si è vaccinati da più di 120 giorni; si sta in autosorveglianza 5 giorni e si indossa sempre la Ffp2 se si ha la dose booster o si ha la seconda dose da meno di 120 giorni, ma se insorgono sintomi bisogna fare un test. Senza test, la quarantena si interrompe al 14esimo giorno.

Sono un contatto stretto di un positivo, ma non mi arriva la lettera di quarantena.

Se entro nel sistema di tracciamento, mi arriva una mail con la data del tampone di fine quarantena. Se non vengo tracciato entro i 5 o i 10 giorni stabiliti dalla norma, al 14esimo giorno sono libero senza test. Se la lettera arriva solo due o tre giorni dopo i giorni stabiliti dalla legge, la Ausl programma il tampone di fine quarantena.

Il tampone di fine quarantena, se vedo che i tempi della Ausl di allungano, posso farlo in autonomia?

Sempre con i tempi stabiliti dalla norma lo si può fare in farmacia che trasmette l’esito alla Ausl: quando il tracciatore chiama, anche se in ritardo, gli si spiega che è stato fatto un test rapido e a quel punto la Ausl, dopo averlo verificato, emette lettera di fine quarantena se il test è negativo. Se il test viene fatto da un privato e la Ausl non lo vede, solo quando si viene contattati dal tracciatore, lo si può trasmettere alla Ausl ai canali indicati dall’operatore, non bisogna farlo in autonomia.

Se la Ausl si accorge di un contatto stretto dopo 14 giorni?

Si è liberi senza tampone.

Mi sono ammalato, sono guarito e ho un tampone negativo, ma il mio Green pass risulta ancora disattivo.

Il Green pass bloccato non si riattiva più, ma ne viene emesso uno nuovo che ha validità di 6 mesi dalla data della diagnosi. Per il nuovo Green pass serve il certificato di fine isolamento che emette l’Ausl dopo che il medico ha certificato la guarigione sulla base del test negativo o dopo 21 giorni di isolamento in caso di test positivi ripetuti.

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