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“Piazzetta dei colori” e gli ambulatori infermieristici per i pazienti cronici: 2 progetti dell’Ausl di Bologna, buone pratiche a livello nazionale per l’infermieristica di prossimità

Pubblicato il 11/07/2021 - Redattore Di Battista Ilaria Maria
L’orgoglio della Direzione aziendale per il riconoscimento ottenuto dalla FNOPI

Con orgoglio, la Direzione dell’Azienda USL di Bologna si congratula con le infermiere Sonia Ferrari e Veronica Cappelli, premiate dalla FNOPI come referenti di due progetti emblematici ed esemplari a livello nazionale per l’infermieristica di prossimità. Un importante riconoscimento che si colloca nel percorso di valorizzazione delle best practise sanitarie del nostro Paese, messe in luce dalla Federazione Nazionale degli infermieri durante il tour del Congresso Nazionale che ha fatto tappa a Bologna per promuovere le migliori esperienze di tutta la regione Emilia-Romagna.

“Gli ambulatori infermieristici per i pazienti cronici rappresentano un’efficace cerniera nella presa in carico del paziente - spiega Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda sanitaria. 

Il paziente, infatti, una volta dimesso dall’ospedale, può non essersi ancora abituato a convivere con la malattia e/o con il suo nuovo stato di salute. Tali fasi, in alcuni casi le più critiche e fondamentali per il decorso della malattia, possono essere opportunamente accompagnate dall’attenzione, dal monitoraggio nonché dall’educazione sanitaria infermieristica che rappresenta un asset di grande valore, in grado di completare l’offerta sanitaria territoriale, tra continuità assistenziale e Medico di medicina generale”.

Se da un lato i 40 ambulatori infermieristici territoriali rappresentano il trade union tra ospedale e territorio nel tentativo di rendere sempre più fluida e continuativa l’assistenza ai pazienti cronici, dall’altro, il progetto sperimentale di Piazza dei colori evidenzia l’impegno dell’Azienda USL di Bologna nel fare rete con il sociale. Un progetto ideato per andare a scovare i disagi e/o i bisogni sommersi di particolari fasce di popolazione, prima che diventi troppo tardi poter intervenire a livello sanitario.

“Il progetto sperimentale di Piazza dei colori, nato dalla partnership tra Azienda USL di Bologna e Comune di Bologna, esplicita le potenzialità frutto di una visione sistemica della salute dei cittadini - sottolinea Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria. La prevenzione, ma ancor più la capacità di ascolto, nonché l’attenzione nell’intercettare precocemente il bisogno del cittadino-paziente hanno infatti un forte impatto sulla salute del singolo, tanto quanto su quella della comunità”.

La vera sfida per la sanità del futuro consiste dunque nel ricucire i percorsi terapeutico-assistenziali ospedalieri con la medicina territoriale, rendendo la presa in carico un percorso di accompagnamento e affiancamento del paziente durante tutte le fasi della sua malattia. 

“Questi due riconoscimenti tracciano semplicemente l’inizio di una lunga strada che desideriamo continuare a percorrere promuovendo la multidisciplinarietà, nell’interesse della cura al paziente e a chi, insieme a lui, si trova a convivere con la malattia” conclude Cristiano Pelati, Direzione assistenziale. 

Dopo la pandemia un altro welfare non solo è possibile, ma necessario per rispondere con ancora più efficienza ed efficacia alle plurime espressioni della fragilità che l'emergenza sanitaria ha ulteriormente accentuato. La necessità di una maggiore prossimità al malato, nonché di politiche capaci di rendere sociale e sanitario due facce della stessa medaglia è una delle più importanti lezioni che il covid ha reso evidenti.