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Negli ospedali di Bologna si semina coesione

Pubblicato il 11/09/2018 - Redattore De Frenza Francesca
Inaugurato un orto urbano all’Ospedale Maggiore oggi mercoledì 12 settembre

Orti urbani all’interno delle tre Aziende Sanitarie bolognesi, Azienda Usl di Bologna, Policlinico di S.Orsola, Istituto Ortopedico Rizzoli. E’ il cuore del progetto Seminare Coesione promosso dall’Associazione di Volontariato Andromeda e dagli studenti dell’Istituto Agrario Serpieri.

Oggi, mercoledì 12 settembre, è stato inaugurato l’orto dell’Ospedale Maggiore, in prossimità della Palazzina Servizi, Via dell’Ospedale ingresso Edificio C.
Hanno partecipato all’inaugurazione Alessandro Alberani, Presidente ACER Bologna, Giuliano Barigazzi, Assessore alla Sanità e Welfare del Comune di Bologna, Lorenzo Cipriani, Presidente Quartiere Porto – Saragozza, Chiara Gibertoni, Direttore Generale Azienda Usl di Bologna, Antonella Messori, Direttore Generale Policlinico di S.Orsola, Enrico Paolo Raia, Presidente Andromeda,  Daniele Ruscigno, Sindaco di Valsamoggia e Consigliere delegato alla Scuola della Città metropolitana di Bologna.

L’orto, 12 metri quadrati distribuiti in 10 contenitori in legno appositamente trattati per la coltivazione, ospiterà piante aromatiche e varietà vegetali stagionali. Tre panchine, una fontana ed un percorso pedonale dedicato, accessibile anche ai disabili, completano la nuova installazione verde, uno spazio rilassante e di socializzazione a disposizione di cittadini e operatori dell’Ospedale.

L’orto del Maggiore è il secondo step del progetto Seminare Coesione. Il primo, infatti, è stato avviato qualche settimana fa presso il Policlinico di S.Orsola. Basilico rosso e prezzemolo, pomodori, zucchine, melanzane ma anche cetriolo cinese, erba cedrina e peperone quadrato insieme ad erbe aromatiche e piante anche insolite, compongono l’orto: 6 contenitori in legno trattati per resistere all’umidità, nel prato tra il padiglione 4 di Ginecologia e Ostetricia e il viale centrale del Policlinico. L’allestimento e la manutenzione sono a cura dall’associazione Andromeda con il supporto tecnico degli studenti dell’Istituto Serpieri, mentre i giardinieri del Sant’Orsola hanno esteso all’orto l’impianto di irrigazione automatica presente sul prato.

All’Istituto Ortopedico Rizzoli è partito la scorsa primavera il progetto “I profumi del Chiostro” ideato in collaborazione con la Scuola Ospedaliera (Istituto Comprensivo 19): i piccoli pazienti e le loro famiglie vengono coinvolti nell’osservazione delle principali fasi di crescita delle piante e nell’esperienza diretta di travaso e innaffiatura nel Chiostro dell’antico convento di San Michele in Bosco, sede storica del Rizzoli. Con le sue piante sempreverdi, aromatiche, da frutto, e i significati simbolici dei suoi elementi architettonici, il pozzo, i canali, i viali, il Chiostro medievale offre una cornice eccellente per sperimentare il valore terapeutico e culturale degli spazi verdi per il benessere dei pazienti ricoverati e del personale che insieme alle insegnanti collabora al progetto, sinora sostenuto da Rekeep, Agriverde, Biotecnica, Laboratorio Ortopedico Monzali, e da oggi in rete con gli altri ospedali bolognesi in Seminare Coesione.

Seminare Coesione ha l’obiettivo di realizzare spazi culturali e laboratori di solidarietà civica all’interno delle aree verdi ospedaliere, un modo diverso per vivere e frequentare gli ospedali. Il progetto promuove, inoltre, una sempre maggiore attenzione all’ambiente e al contesto sociale in cui ognuno può portare il proprio contributo per il benessere della comunità.

La realizzazione degli orti urbani negli spazi verdi ospedalieri è la prima azione. Successivamente il progetto prevede la realizzazione di:

  • percorsi di sensibilizzazione rivolti agli studenti e ai cittadini sulla cultura ambientale e sulla sana e corretta alimentazione, a cura dell’Arma dei Carabinieri – Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Emilia Romagna
  • un laboratorio sociale alimentare, uno spazio culturale dedicato alla alimentazione consapevole per valorizzare le diverse culture culinarie regionali, una nuova occasione di scambio di culture e di reciproca conoscenza per una comunità sempre più solidale
  • un convegno per restituire ai cittadini e alle istituzioni i risultati di tutte le azioni realizzate.