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Il ruolo dell'infermiere negli ambulatori di cardiologia del Maggiore

Pubblicato il 19/02/2018 - Redattore Grana Marco
Nurse24 pubblica l'intervento di Roberto Vacchi, infermiere della Cardiologia del Maggiore, sull'esperienza di gestione integrata basata su percorsi clinico-assistenziali

Le patologie cardiache rappresentano, attualmente, una delle più importanti cause di mortalità e il motivo più frequente di ospedalizzazione. Circa la metà dei decessi tra i 65 e gli 84 anni (157.847 uomini e 124.258 donne) avviene principalmente per cardiopatie ischemiche e malattie cerebrovascolari: il tutto associato alla continua crescita causata dall’aumento dell’età della popolazione, dalla maggior sopravvivenza alle problematiche cardiovascolari e dalla maggior efficacia delle cure.
L’instabilità e la progressiva evoluzione della patologia cardiaca richiedono un’assistenza continua a 360° al paziente, con l’utilizzo di interventi volti a migliorare la compliance del paziente.
Attualmente in Italia esistono molte realtà in cui, associata all’unità operativa cardiologia Utic per la gestione del paziente in fase acuta, vi sia la presenza di ambulatori dedicati alla presa in carico del paziente post-acuto: questi sono gestiti da un team multidisciplinare di medici, infermieri di cardiologia, tecnici di elettrofisiologia e operatori socio sanitari la cui finalità principale è quella della presa in carico del paziente ove possibile in modo attivo, monitorando e stabilizzando se necessario le condizioni cliniche, rallentando l’evolvere fisiologico della malattia e cercando di prevenire le possibili recidive.
Questa gestione integrata basata su percorsi clinico–assistenziali mirati contribuisce al miglioramento della qualità di vita della persona e dei familiari, riducendo la mortalità e diminuendo i costi per la collettività.

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